Un rientro a casa euforico post discoteca. Il Beat di un brano che rimbomba in macchina, il vetro dei finestrini vibra, si spinge l’acceleratore per sentirsi più forti. La velocità che fa sentire vitali e potenti toglie la vita, specie ai più giovani. Il 60 per cento di quelli che a seguito di un incidente stradale sono arrivati negli ultimi mesi in codice rosso al pronto soccorso del Policlinico di Bari hanno fra i 18 e i trent’anni. E secondo i dati Istat la provincia del capoluogo ha un primato sulle altre: nel 2023 ha registrato 3mila 551 incidenti, 56 morti e 5mila 286 feriti.
Le storie
Dietro gli oltre 20 incidenti mortali nell’ultimo mese ci sono storie che hanno sconvolto famiglie e intere comunità. Come quella di Mattia Leone, 15 anni, finito con lo scooter contro un lampione a Latiano. Il ragazzo è morto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. Sorte simile per Karol Cordisco, 18 anni, deceduto sul colpo dopo essere finito contro un traliccio nella periferia sud di Foggia. E poi la perdita del quarto giovanissimo tifoso foggiano, Samuele Bruno di 15 anni, coinvolto a ottobre nel violento scontro sulla Potenza-Melfi. Polignano a Mare, la città che incanta i turisti, ha perso nell’arco di una settimana due suoi cittadini: Andrea Bertin, a bordo della sua potente Ducati 600 sulla provinciale che collega Monopoli ad Alberobello, e il cantautore di 54 anni Antonio Maria Seripierri. Storie infrante sull’asfalto bagnato in una strada buia. Come quella della provinciale 76 che collega Acquaviva delle Fonti e Sannicandro di Bari, dove hanno perso la vita due giorni fa Giuseppe Silecchia, 79 anni, e Annunziata Antonacci, 77 anni, marito e moglie di Bitetto.
Enti e istituzioni
«Ogni famiglia reagisce in modo diverso a una perdita — racconta Lorenzo Moretti, vicepresidente della fondazione Ciao Vinny, dedicata al fratello morto in un incidente stradale il 20 aprile 2002 — Noi abbiamo avuto la fortuna di fondare questo progetto. Da qualche anno ci costituiamo parte civile nei processi per omicidio stradale. Noi siamo gli unici in Italia a farlo». Secondo i dati Istat, nel 2023 c’è stato una lieve diminuzione del numero delle vittime rispetto all’anno precedente. Ma in controtendenza aumentano gli incidenti. «Sicuramente i sistemi di sicurezza in macchina sono migliorati nel tempo — aggiunge Moretti — e questo ha evitato altre morti. Dal post pandemia però il flusso di mobilità è scoppiato. E le regole sono sempre meno rispettate. Dal 2021 al 2023 c’è stato un aumento dell’11 per cento delle vittime della strada». Francesco Incantalupo, direttore del pronto soccorso del Policlinico di Bari, inquadra la situazione a proposito di questi ultimi mesi: «Oltre la metà dei pazienti che arrivano in codice rosso per incidenti stradali e con prognosi riservata purtroppo ha fra i 18 e i 35 anni. Il 60 per cento delle volte per alta velocità, poi per l’utilizzo di sostanze stupefacenti e alcol». E si lascia andare a una confidenza: «La scorsa settimana è arrivato in codice rosso un 19enne di Gravina in Puglia, era un passeggero. Dover dire ai genitori che forse rischiava l’amputazione di entrambe le gambe non è stato facile». E il nuovo Codice della strada — con regole più stringenti per chi viaggia in stato di ebbrezza, assume sostanze stupefacenti e sta al telefonino durante la guida — entrerà in vigore il prossimo 14 dicembre.
Le strade
Secondo il report annuale dell’Asset Puglia per il 2023 il 71 per cento degli incidenti si è verificato nei centri urbani, ma il più alto numero di vittime fuori dall’abitato. Nell’area metropolitana di Bari, nella Capitanata e nella Bat è la statale 16 la strada con il maggior numero di incidenti; alta incidentalità anche sulla strada statale 96. Nella provincia di Taranto il numero più elevato di impatti si registra sulla strada statale 7. Mentre in Salento risulta pericolosa la statale 694 di Lecce. «La causa è sempre l’errore umano — commenta il direttore del dipartimento Polstrada Puglia, Luca Speranza — È chiaro che la caratteristica della strada può coincidere, ma è il guidatore che deve adattarsi alla strada e alle sue condizioni. Prudenza vuol dire anche ridurre la velocità».
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