L’iniziativa Vuoti a rendere prevede tasse, censimento obbligatorio e diffide
A Torino ci sono 22 mila alloggi sfitti secondo il Comune. E una delibera di iniziativa popolare prevede di sanzionare chi non li affitta. Una multa, spiega l’edizione locale di Repubblica, pensata «solo per i proprietari di grandi quantità di alloggi sfitti», spiega l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli. Si chiama Vuoti a rendere la campagna che mira a restituire alla comunità gli alloggi di edilizia pubblica e privata che non vengono utilizzati. Con un protocollo di gestione organizzativa dei vuoti edilizi che costituisce uno standard in molti paesi d’Europa. Secondo la Lega invece si tratta di un provvedimento dannoso: «Nei confronti di chi ha deciso di investire i propri risparmi nell’acquisto di un immobile. E rispetto a chi ha bisogno di soluzioni abitative e, pur condividendo con la maggioranza la necessità di affrontare l’emergenza abitativa, non possiamo farlo violando i diritti fondamentali».
Tra le proposte più contestate l’innalzamento delle tasse e la requisizione di beni abbandonati: «Queste misure, di fatto, additano i proprietari come i responsabili di un problema sociale complesso. E alimentano un clima di odio sociale dagli effetti incontrollabili. Il censimento obbligatorio e le diffide ai grandi proprietari vanno nella direzione opposta all’incentivo all’utilizzo degli immobili. Dove sono, invece, le agevolazioni o gliincentivi per chi decide di mettere a disposizione gli immobili inutilizzati? Dove sono i progetti di collaborazione pubblico-privato? La soluzione non è trasformare il Comune in un ente che diffida e requisisce, ma in un’istituzione che incentiva e media per il bene della comunità».
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