Il titolare del dicastero Urso: «Siamo fiduciosi sul ruolo dell’Italia nello sviluppo del settore auto in Europa»
Dopo l’addio di Carlos Tavares, tutte le attenzioni politiche sul futuro di Stellantis ricadono sul presidente John Elkann. L’erede della famiglia Agnelli dovrà ricostruire i rapporti con il Parlamento e il governo italiano, ai minimi termini per le scelte industriali difese dall’ormai ex amministratore delegato. Con il ministro delle Imprese Adolfo Urso c’è stato un colloquio già ieri, 3 dicembre. Durante la conversazione, sostiene l’esponente del governo Meloni, «sono emerse le condizioni per essere fiduciosi di poter condividere un piano Italia che vede il nostro Paese al centro dello sviluppo dell’auto europea». Non solo. Urso aggiunge che «adesso anche Stellantis condivide la necessità di rivedere il percorso di decarbonizzazione». Tra gli esponenti di maggioranza che, invece, non usano un approccio conciliante c’è Matteo Salvini. Il ministro delle Infrastrutture esorta Elkann a «venire in Parlamento con un assegno, non a parole. Con un assegno che ricordi quanti miliardi di euro di denaro pubblico, negli anni, questa azienda ha incassato. Ci sono ancora prestiti garantiti dallo Stato per miliardi di euro, a fronte di chiusure, licenziamenti e cassa integrazione».
Prima il ministero
Ma Elkann fa sapere che, per il momento, in Parlamento non ci andrà. Il presidente della commissione Attività produttive della Camera, il leghista Alberto Gusmeroli, scrive una lettera al presidente del gruppo automobilistico. «Le chiedo ancora una volta di partecipare ad un’audizione congiunta dinnanzi alle Commissioni parlamentari di Camera e Senato per discutere in Parlamento del piano industriale del gruppo Stellantis, della continuità produttiva e del mantenimento dei posti di lavoro nel nostro Paese». Gusmaroli rivendica il suo ruolo di interprete della «volontà di tutte le forze politiche di conoscere la visione strategica del socio di riferimento di Stellantis». Alla lettera, Elkann avrebbe risposto subito con una telefonata a Gusmeroli. È lo stesso deputato ad annunciarlo: «A fronte della mia rinnovata richiesta di audizione, ha ringraziato per l’attenzione che il Parlamento continua a riservare al settore automotive e a Stellantis, ma in questa fase ha tuttavia asserito di attendere la chiusura del tavolo di interlocuzione con il ministero delle Imprese e del made in Italy».
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