«La trattativa con il Governo è sempre neutrale, vale per Stellantis e vale per tutte le aziende. Noi vogliamo fare del nostro meglio per difendere i livelli occupazionali e, nel caso dell’automotive, l’indotto che è fondamentale. E quindi abbiamo un altro tavolo convocato a metà dicembre e speriamo che possa essere quello risolutivo».
Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, questa sera: «Ho parlato con Elkann che mi ha comunicato le dimissioni di Tavares. Io non entro ovviamente nel merito delle scelte di una grande multinazionale. Credo che sia anche figlio di alcune battaglie sindacali molto forti che sono state fatte, particolarmente dai sindacati francesi e americani, perché quello italiano su questo, diciamo, rispetto a questi urli era un po’ afono. Quindi vedremo adesso che cosa accadrà».
Meno diplomatico il ministro dei Trasporti Matteo Salvini: «Quello che sta accadendo con Stellantis è semplicemente disgustoso. Un tracollo economico, peraltro preannunciato grazie alle politiche demenziali pseudo green imposte da Bruxelles, con una persona che rischia di chiudere fabbriche e licenziare migliaia di dipendenti e va via con un bottino di decine di milioni di euro e con degli azionisti che non riesco a commentare. Da italiano sono offeso dalla gestione degli Elkann».
Dichiarazioni, quelle del leader della Lega, rilasciate a margine di un evento a Milano.
(Unioneonline)
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