SULMONA. Andranno a votare per la prima volta e sulla scheda elettorale, tra i candidati dei vari partiti e raggruppamenti politici, troveranno il nome del loro preside. Sono gli oltre 180 studenti che frequentano il quinto anno del liceo scientifico Fermi di Sulmona che, almeno per questa volta, si troveranno dall’altra parte della cattedra, chiamati a giudicare se il loro dirigente scolastico, Massimo Di Paolo sia la persona giusta per rappresentare le aspettative e le esigenze del Centro Abruzzo nel consiglio regionale. Un territorio che, più degli altri, sta subendo gli effetti di una crisi economica e occupazionale senza precedenti. Ed è proprio agli studenti del liceo scientifico che abbiamo chiesto se, attraverso la politica, sia possibile creare un’inversione di tendenza, e se la presenza del loro preside, candidato nelle liste del Pd, possa rappresentare un elemento di novità , favorendo il processo di trasformazione e di ripresa economica del loro territorio. La maggior degli studenti ha accolto positivamente la decisione di Massimo Di Paolo, dando anche consigli e suggerendo progetti, strategie e iniziative sulle quali puntare, qualora il dirigente scolastico dovesse essere eletto. «Conoscendo la sua determinazione, ambizione e senso dell’organizzazione», afferma Mario Puglielli della V A, «sono convinto che il preside Di Paolo, possa portare agevolazioni a tutto il territorio della Valle Peligna e dell’Alto Sangro. Ritengo che un progetto su cui debba puntare, per risollevare le sorti del nostro comprensorio, sia la valorizzazione del turismo. Un territorio, il nostro, che non è stato mai valorizzato per quello che merita. Si dovrebbe pensare, ad esempio, a rivalutare la ferrovia Sulmona-Carpinone o gli eventi anche religiosi che caratterizzano la nostra terra, premendo sulle potenzialità della nostra montagna». Sulla stessa linea d’onda Antonio Susi della V D. «Il nostro preside è una persona piena di idee, non lascia mai nulla al caso e ci tiene a fare in modo che si concretizzino in maniera precisa. Sono sicuro che farebbe sicuramente del bene per il nostro territorio. Anch’io ritengo che tra le priorità di questo territorio ci sia la valorizzazione del turismo. Ma credo che sia molto importante dare rilievo alle nostre tipicità , come il confetto, l’aglio rosso di Sulmona, ma anche al lavoro di artigianato locale, come l’oreficeria di Scanno».
«Il fatto che sia una persona attiva è positivo, ma troppo attivismo poi rischia di sfociare nell’esagerazione», sottolinea Fabrizio Cassetta della VE. «Se dovesse diventare consigliere regionale come prima iniziativa dovrebbe occuparsi del nostro ospedale e non dimenticare di fare qualcosa per i giovani di questo territorio, che oggi non hanno nessuna prospettiva di lavoro». Più scettica è Erika Venditti (VD), la quale avendo una visione nera della politica, non crede che le qualità del preside possano incidere più di tanto in un mondo attraversato da scandali e inchieste giudiziarie. «Il nostro preside è una persona ambiziosa e determinata, lo dimostrano i risultati che è riuscito e riesce a ottenere», afferma Erika, «ma vedo che l’intero paese è messo male e non credo che una persona da sola possa fare la differenza. Io non mi occupo di politica e nemmeno mi piace. Troppe bugie, troppe falsità : ammiro la satira di Crozza che, con il sorriso sulle labbra, riesce sempre a dire la verità facendo emergere le contraddizioni della politica e dei politici italiani. Tra l’altro mi sembra che anche all’estero nessuno creda ai nostri politici che vengono sistematicamente presi in giro».
Marta Di Nisio punta invece sull’elemento culturale di Di Paolo. «Non mi interessa la politica, a nessun livello», tiene a precisare, «ma ritengo che il preside, così come ha portato molte novità e ha fatto del bene alla scuola, possa allo stesso modo portare una forte componente culturale in politica che, soprattutto in questo momento di disaffezione dei cittadini, ne avrebbe davvero bisogno».
Claudio Lattanzio
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