Investire nella sicurezza domestica continua ad essere molto conveniente grazie al Bonus sicurezza che, per tutto il 2024, permette di proteggere la propria casa risparmiando il 50%. Tramite questa agevolazione è possibile installare dispositivi di ultima generazione per contrastare furti ed intrusioni, dalle moderne telecamere agli avanzati sistemi antintrusione, senza gravare eccessivamente sul bilancio familiare.
Il tempo, tuttavia, stringe. La finestra per usufruire dell’aliquota massima del 50% si chiuderà il 31 dicembre 2024, dopodiché la detrazione scenderà al 36%. Un’opportunità che non dovrebbe essere sottovalutata, soprattutto in un momento in cui la protezione della propria abitazione è diventata una priorità sempre più sentita.
Bonus sicurezza 2024: come usufruire dell’aliquota al 50%
Fino al 31 dicembre 2024, il Bonus sicurezza permette di detrarre il 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di dispositivi dedicati ad aumentare la sicurezza domestica. A partire dal 2025, l’aliquota scenderà al 36%, quindi soltanto in questi ultimi mesi sarà possibile approfittare dello sconto massimo.
Per beneficiare dell’agevolazione, è necessario inserire le spese nella dichiarazione dei redditi, suddividere la detrazione in 10 rate di uguale importo e poter detrarre fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Nella dichiarazione dei redditi occorre includere i dati catastali dell’immobile, gli estremi di registrazione dell’atto e ulteriori dati necessari per il controllo della detrazione.
Il Bonus sicurezza presenta alcune caratteristiche peculiari: non è collegato a interventi di ristrutturazione, ma può essere cumulato con altre agevolazioni fiscali, come il Bonus ristrutturazione o il Bonus mobili.
Quali acquisti rientrano nel Bonus sicurezza?
L’obiettivo principale del Bonus sicurezza è quello di promuovere la sicurezza abitativa attraverso l’acquisto e l’installazione di dispositivi e sistemi di protezione.
Per quanto riguarda le protezioni strutturali, il bonus copre diverse tipologie di interventi: l’apposizione o sostituzione di grate sulle finestre, l’installazione di vetri antisfondamento, la sostituzione di porte blindate, nonché l’installazione o sostituzione di cancellate e recinzioni murarie. Questi elementi strutturali rappresentano un primo livello di difesa contro potenziali intrusioni.
Sul fronte dei sistemi di sicurezza elettronici, il bonus include l’acquisto e il montaggio di fotocamere, videocamere e apparecchi rilevatori antifurto. Sono inoltre compresi dispositivi come rilevatori di apertura e sistemi di rilevazione effrazione sui serramenti, che permettono di monitorare e segnalare tentativi di intrusione.
Rientrano nell’agevolazione anche interventi più puntuali quali l’apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci e spioncini. L’installazione o sostituzione di saracinesche e l’acquisto di casseforti a muro rappresentano ulteriori modalità di protezione che beneficiano della detrazione.
Interessante notare che il bonus copre anche dispositivi di protezione da rischi domestici come allagamenti e fughe di gas, ampliando quindi la copertura non solo a rischi di intrusione ma anche a potenziali pericoli ambientali.
È importante precisare un aspetto fondamentale: sono esclusi dalla detrazione i costi relativi a contratti con istituti di vigilanza privata per la sorveglianza dell’abitazione.
Bonus sicurezza: come richiederlo
Come abbiamo anticipato, il Bonus sicurezza può essere ottenuto tramite detrazione delle spese in fase di dichiarazione dei redditi, presentando autonomamente il modello 730 oppure il modello Redditi PF (ex Unico). Chi non si sente sicuro nella compilazione può rivolgersi a un professionista fiscale o a un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) che lo aiuterà nel processo.
La dichiarazione dovrà contenere informazioni dettagliate e precise, tra cui il codice fiscale del beneficiario della detrazione, la Partita IVA o codice fiscale dell’azienda che esegue l’installazione, la causale del versamento, il numero e data delle fatture e l’importo totale delle spese sostenute.
La detrazione è applicabile solo per spese sostenute entro il 31 dicembre 2024 e pagate mediante metodi tracciabili come carta di credito, carta di debito, bancomat o bonifico bancario. Nel caso specifico del bonifico, è fondamentale che sia un bonifico parlante, ovvero che contenga la norma di riferimento (art. 16bis DPR 917/1986), il codice fiscale del beneficiario dell’agevolazione e il codice fiscale o Partita IVA del soggetto che riceve il pagamento.
A partire dal 1° gennaio 2025, la detrazione scenderà dal 50% al 36% e il limite massimo di agevolazione passerà da 96.000 a 48.000 euro.
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