Sassari, 05 dicembre 2024 – La struttura si incardina all’interno della Ssd di Riabilitazione residenziale e semiresidenziale psichiatrica, istituita dall’atto aziendale del 2023, che si occupa della valutazione e coordinamento dei piani di trattamento individuali predisposti dalle strutture del Dipartimento di Salute mentale e delle dipendenze (quali il Centro di salute mentale, i Disturbi dell’alimentazione, la Neuropsichiatria infantile, il Servizio dipendenze).
“L’atto Aziendale istitutivo della Asl n.1 ha inteso dare alla Salute mentale un più ampio respiro rispetto al passato, cercando di estendere la presa in carico del paziente all’interezza della persona, con le sue capacità e potenzialità. All’interno dell’atto aziendale abbiamo quindi previsto la creazione di una serie di strutture moderne per la presa in carico di nuove patologie che si stanno affacciando negli ultimi anni, e che, come in questo caso, rendono fondamentale l’integrazione con i servizi dei Comuni, con il volontariato e con il terzo settore”, ha detto il direttore generale della Asl di Sassari Flavio Sensi, accompagnato dal Direttore sanitario Vito La Spina e dal Direttore dei servizi socio sanitari Annarosa Negri.
Nella giornata di oggi, per la prima volta, la Asl ha aperto le porte del Centro di Riabilitazione Psichiatrica polivalente di viale Mancini, punto di riferimento per i gruppi di lavoro che si occupano di riabilitazione psichiatrica.
“Riabilitare significa dare all’altro l’opportunità di riprendere in mano la propria vita, offrire strumenti che aiutino a vivere la vita in condivisione del proprio svantaggio, trasformando questo in nuove possibilità andando a ridurre quanto più possibile gli ostacoli. In questa sede cerchiamo di creare nuove possibilità di vita e reinserimento, offrendo ai nostri pazienti percorsi in cui sperimentarsi sia nelle abilità cognitive che emozionali”, spiega Anna Maria Ginanneschi, responsabile del Ssd di Riabilitazione residenziale e semiresidenziale psichiatrica.
“Un percorso in cui la collaborazione con il terzo settore diventa fondamentale nella realizzazione di progetti il cui obiettivo è quello di stimolare il recupero delle abilità residue e la valorizzazione di quelle esistenti al fine di prendersi cura di sé per migliorare il benessere psicofisico, favorire l’autoregolazione emotiva nella gestione delle situazioni stressanti; aumentare il senso di autodeterminazione, autoefficacia, autorealizzazione e autostima, arrivando infine a sviluppare e rafforzare competenze lavorative. I progetti sono lo strumento, il mezzo dell’operatore utili a coinvolgere i destinatari con l’unico fine di rimettere il paziente al centro dell’attenzione affinché possa migliorare la propria qualità di vita”.
Fondamentale diventa quindi la collaborazione con il terzo settore e le istituzioni del territorio, che ha consentito di portare avanti progetti quali “La biblioteca che accoglie” in cui sono state apprese le tecniche di catalogazione dei libri; gli “orti di San Francesco” dove la connessione con la natura ha fatto sentire gli utenti parte di un sistema; ma anche di sviluppare capacità creative come nel progetto “un mosaico di emozioni”. All’interno dei vari percorsi e’ stato avviato anche un progetto di promozione della cittadinanza attiva, andando a conoscere l’Isola e segnalando in maniera critica le difficoltà che una persona più fragile deve affrontare.
Tra i progetti portati avanti anche il percorso del Teatro, che ha consentito di lavorare sulle emozioni portandole in scena su un palcoscenico, vincendo la vergogna; con il progetto calcio e progetto camminate è stata valorizzata l’attività fisica e “il prendersi cura” del corpo.
“Percorsi diversi ma spesso integrati che ci hanno consentito di raggiungere vari obiettivi trasversali: la socializzazione e il lavoro di squadra, l’incremento dell’autostima e la fiducia nelle proprie capacità. Ed è proprio questa la riabilitazione psichiatrica: il riprendersi il proprio posto nel mondo, dare all’altro l’opportunità di riprendere in mano la propria vita, offrire strumenti che aiutino a vivere la vita in condivisione del proprio svantaggio”, ha concluso la Ginanneschi.
All’incontro di oggi erano presenti i rappresentanti delle cooperative e associazioni del terzo settore che in questi anni hanno collaborato con la Asl di Sassari.
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