Sono due le persone iscritte nel registro degli indagati per l’incendio scoppiato lo scorso venerdì in un edificio di piazza Municipio in cui è morta Emanuela Chirilli. Si tratta della proprietaria dell’appartamento e del gestore della struttura ricettiva. È un atto dovuto in vista dell’autopsia che dovrebbe fare luce sulle cause del decesso della 28enne leccese. I reati ipotizzati dai pm Giuliana Giuliano e Federica D’Amodio sono omicidio colposo e incendio colposo.
Secondo le ultime ricostruzioni il rogo sarebbe scaturito nella sauna del bed & breakfast a causa di un corto circuito. Emanuela che poche ore dopo avrebbe dovuto lasciare la struttura occupata peratro neppure da 24 ore è stata sorpresa nel sonno. Avrebbe anche provato a mettersi in salvo ma invano.
“Ho preso la scossa in doccia”
Una cliente, nel dare 2 stelle su 5 in una recensione aveva così motivato il voto basso: “La camera non era male, anche se abbastanza rumorosa. Il problema è il servizio in quanto abbiamo fatto presente alla ragazza che ci ha accompagnate in camera di un grave problema in bagno ovvero scossa elettrica al contatto col rubinetto della doccia. Ci ha liquidate con un messaggio dicendo che sarebbero passati a verificare ma non è mai venuto nessuno, fatto grave a mio parere in quanto potrebbe causare situazioni pericolose visto che noi stesse abbiamo preso la scossa nel tentativo di fare una doccia”.
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