Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
Economia basta politiche a somma zero #finsubito prestito immediato


Il confronto fra i partiti politici sulla legge di bilancio, nelle ultime settimane, si è ridotto a uno scambio di battute incrociate del genere. “No all’abbassamento dell’Irpef, meglio investire sulla sanità pubblica”, oppure “non bisogna spendere per la Difesa, meglio mantenere i bonus edilizi”, o ancora “non ci sono risorse sufficienti per tutte le famiglie numerose, possiamo permetterci aiuti solo alle più povere”. È come se fossimo intrappolati in un “gioco a somma zero”. In un simile schema, come noto, la somma delle possibili vincite di due giocatori è per definizione uguale a zero: la vincita di uno è pari alla perdita dell’altro. L’abbassamento della mia Irpef implica necessariamente un taglio ai servizi sanitari del mio vicino, un euro in più per consentire a Kiev di resistere all’invasione russa è per forza di cose un euro sottratto ai fragili, e così via.

In un’Italia gravata da un enorme debito pubblico, un simile comportamento è almeno in parte comprensibile. Rivela forse un’implicita consapevolezza, diffusasi tardivamente nella classe politica, della limitatezza dello spazio fiscale a disposizione. Tuttavia non è saggio replicare questo tipo di argomentazione in ogni dibattito sulla politica economica. In un Paese come il nostro, per fortuna, non tutto può – o peggio deve – essere ridotto a un gioco a somma zero. Si pensi, per esempio, al ruolo che possono giocare gli investimenti esteri nello sviluppo del sistema Paese. Attrarne in quantità maggiore non toglie necessariamente qualcosa a qualcuno, anzi offre potenziali chance di arricchirsi un po’ a decine di migliaia di lavoratori e imprenditori. Non si tratta di un obiettivo irrealistico, peraltro. Secondo Marco Simoni, dell’Hub dell’Università Luiss sulla nuova politica industriale, dai dati della Banca mondiale emerge che «gli investimenti netti dall’estero (Ide) in Italia l’anno scorso sono stati superiori sia alla Germania sia alla Francia. Non accadeva dal 2014 – ha scritto Simoni sul Foglio – in un contesto tuttavia in cui per tutti e tre i Paesi il dato era inferiore all’1% del Pil. L’anno scorso, invece, (…) gli Ide netti italiani sono stati l’1,5% del Pil, con la Germania allo 0,4 e la Francia allo 0,3».

Al netto delle rassicurazioni pubbliche, un colosso come Stellantis è in ritirata dall’Italia, è indubbio, ma nelle imprese straniere sondate per il rapporto Ey attractiveness survey 2024 il 74% dei dirigenti prevede di espandere o stabilire le proprie attività nel nostro Paese nei prossimi 12 mesi, in aumento del 54% sul 2023. Parliamo soprattutto di imprenditori europei, seguiti dagli statunitensi, e di settori a forte crescita come i macchinari e la farmaceutica. La stabilità politica aiuta, specie al confronto dell’instabilità che caratterizza in questa fase Germania e Francia, ma non è tutto ovviamente. Ci sono molte misure e accorgimenti, a costo zero, che possono aumentare l’attrattività dell’Italia, consentendo a chi ha idee e capitali di generare maggiore ricchezza per tutti noi.

Un discorso analogo si potrebbe fare in tema di immigrazione. La materia è politicamente sensibile, come noto, caratterizzata anche da innegabili aspetti securitari, eppure in pochi hanno notato un recente studio de “L’Economist” che contiene dati promettenti per l’Italia. Il settimanale britannico (più letto al mondo) ha stilato una classifica dei 74 Paesi potenzialmente più attrattivi per laureati e giovani immigrati qualificati. L’Italia è passata da un dignitoso quindicesimo posto nel 2010 a un ancor più promettente nono posto l’anno scorso (in cima alla classifica sempre Canada, Australia e Stati Uniti). Se fossero eliminate barriere di ogni sorta, secondo !L’Economist”, l’Italia potrebbe in teoria attrarre fino a 3 milioni di giovani laureati e altamente qualificati.

In una situazione di declino demografico drammatica come la nostra, intercettare anche soltanto una quota di questi giovani sarebbe un valore aggiunto per tutta la società. Le nostre università hanno progetti e mezzi a sufficienza per gareggiare in questa competizione per accaparrarsi i cervelli del mondo? Soprattutto, cosa aspettiamo a riformare i meccanismi di finanziamento della ricerca e della formazione in senso più meritocratico? Prima ancora, occorrerà che il dibattito di politica economica tra i partiti tenga conto di questo genere di sfide, altrimenti continueremo con le solite polemiche a somma zero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cessione crediti fiscali

procedure celeri



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Conto e carta difficile da pignorare

Proteggi i tuoi risparmi

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui