Il pareggio in casa della capolista Benevento lancia definitivamente il sogno promozione dei pugliesi di Raffaele. Ma la letterina magica resta tabù
Al ballo delle grandi, senza sentirsi imbucato alla festa. E’ lo status del Cerignola, secondo in classifica nel girone C alle spalle del Benevento. Proprio il pareggio in casa della capolista, nello scontro diretto dell’ultimo turno, ha certificato il valore di quella che non possiamo più definire una sorpresa. La squadra di Giuseppe Raffaele (pur senza Gonnelli e Martinelli, due titolari in difesa) è andata a guardare occhi negli occhi la prima in classifica, l’ha fatta tremare, si è fatta male da sola con la sfortunata autorete di Visentin ma ha saputo poi reagire portandosi a casa l’1-1 con Jallow. Un punteggio stretto per quello che si è visto in campo, ma comunque prezioso dovendo risalire da una situazione di svantaggio. La prestazione oltre il risultato, si dice a volte. Concetto che però, in questo caso, fotografa perfettamente la realtà. Insieme all’applauso convinto che i 900 tifosi cerignolani arrivati al Vigorito hanno riservato alla squadra. Anche perché è stata una partita iconica per ricordare la strada fatta: quando il Benevento batteva la Juventus allo Stadium (21 marzo 2021), il Cerignola vinceva a Portici in Serie D. Ora la distanza si è decisamente ridotta.
senza il bomber
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E così, a due giornate dalla fine del girone d’andata, il Cerignola rimane a meno quattro dalla vetta. Mantiene i fari bassi – come il Monopoli, che ha solo un punto in meno –, ma continua a tenersi alle spalle squadre costruite esplicitamente per il salto di categoria, come Avellino, Catania e Trapani. Il tutto, senza il colpo principale del mercato estivo, Gigi Cuppone, frenato dall’infortunio al crociato anteriore sinistro dopo una partenza sprint da tre gol nelle prime quattro partite. Viene legittimo chiedersi cosa sarebbe stato il Cerignola avendo a disposizione l’ex attaccante del Pescara, che comunque a gennaio verrà rimpiazzato. Intanto, però, chi ha giocato al suo posto non ha mai sfigurato: sette i gol di Francesco Salvemini, il migliore realizzatore, la cui unica pecca è stata sbagliare due calci di rigore contro Potenza e Taranto.
concretezza
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Raffaele, in ogni caso, è riuscito a costruire una squadra scomodissima da affrontare per qualsiasi avversario. A immagine e somiglianza della sua tempra, forgiata negli anni da bomber tra i dilettanti: solida, priva di inutili ricami, determinata nel mettere il risultato davanti a tutto senza che ciò pregiudichi anche momenti di qualità. Per il 49enne allenatore siciliano, subentrato in corso d’opera nella passata stagione, Cerignola – dove il tifo è caldo, ma non ci sono le pressioni di altre piazze del Sud – sembra essere il posto su misura per tornare a divertirsi. Come gli è accaduto negli anni di Potenza, i migliori della sua carriera tra i professionisti (mentre a Catania e a Viterbo non ha fatto fortuna). A Cerignola, tra l’altro, sono particolarmente bravi a pescare diamanti grezzi nelle categorie minori: è accaduto – tra gli altri – con Dorval (ora titolare del Bari), mentre il jolly argentino Capomaggio sembra il più serio candidato alla prossima plusvalenza estiva. Non a caso, gli è stato di recente rinnovato il contratto.
la società
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Di Serie B, in ogni caso, nelle stanze societarie non parla nessuno. Il modello Audace – è la denominazione societaria completa, per comodità usiamo solo Cerignola – non vive di facili entusiasmi, ma di programmazione. Il club è stato rilevato nel 2014 in Prima Categoria dalla famiglia Grieco, imprenditori in più settori tra cui la grande distribuzione di prodotti per l’igiene della casa e della persona. I lavori di ristrutturazione hanno reso lo stadio Monterisi un gioiellino (in teoria, sarebbe omologabile per la B), in cui si è già respirata l’atmosfera dei playoff nelle prime due stagioni di Serie C. Il presidente Nicola Grieco si è visto riconoscere credibilità con l’elezione a consigliere di Lega Pro nello scorso mese di ottobre. E della sua creatura calcistica, ormai, si sente chiedere notizie ai tavoli internazionali. Alla passione per il calcio abbina infatti quella per il poker, di cui è giocatore professionista. I siti specializzati lo definiscono “istintivo e di personalità”, dallo stile atipico ma capace di farsi rispettare anche nel confronto con i più grandi specialisti. Outsider, anche lì. Come il Cerignola, che l’obbligo di dover vincere a tutti i costi lo lascia volentieri agli altri, ma vuole divertirsi fino alla fine.
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