Arezzo, la Panda come ariete, altre auto a fare muro e i chiodi a terra per fermare i carabinieri: super colpo lampo in borse e accessori #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Un altro audace colpo dei soliti ignoti nell’Aretino, ma stavolta l’oro dei 24 blitz in un anno non c’entra. Nel mirino dei banditi è finita un’importante azienda di pelletteria, la Nuova Rezzacchi di Pergine, nel comune che comprende anche Laterina, che lavora per i marchi più importanti della moda.

Ingente il bottino anche se ancora non quantificato, ma si parla di decine di migliaia di euro, forse centinaia di migliaia, in borse ed accessori. Inquietante la tecnica del blitz, con le strade d’accesso disseminate di chiodi e alcune auto rubate poco prima utilizzate per ostacolare l’arrivo dei carabinieri e delle guardie giurate. Il tutto in cinque minuti, quanti ne sono bastati per ripulire i due capannoni, uno adiacente all’altro, dell’azienda, che ha una settantina di dipendenti.

I malviventi sono entrati in azione nel cuore della notte, fra le 3 e le 4, in una zona industriale lungo la vecchia statale 69 del Valdarno, a due passi da Levane, che però già appartiene ad altri due territori comunali, Montevarchi e Bucine.

La preparazione è stata accurata: le auto rubate sistemate in maniera tale da chiudere l’area dello stabilimento in una sacca, i chiodi seminati a bizzeffe sull’asfalto. Poi, come si vede dalle prime, impressionanti, immagini, una Panda, probabilmente rubata anche quella, è stata lanciata contro il cancello, nel varco così aperto si è poi infilato il furgone bianco adoperato per caricare la refurtiva e scappare. Il tutto appunto in una manciata di minuti, quelli trascorsi fra l’innesco dell’allarme e l’arrivo del titolare e delle forze dell’ordine.

Come racconta lo stesso proprietario, le pattuglie dei carabinieri sono subito incappate nei chiodi e si sono ritrovate con le gomme a terra. Pochi istanti, ma quanto bastava per assicurare ai malviventi un margine di vantaggio irrecuperabile, almeno nell’immediato. Disagi anche al traffico di primo mattino sulla statale 69, intasata di pendolari che andavano al lavoro e si sono ritrovati nei pressi del luogo del blitz.

Le indagini sono in pieno svolgimento, gli inquirenti tendono a escludere un collegamento fra questo colpo e quelli agli orafi: sono bande totalmente diverse, questa forse aiutata da un basista che ha indicato il momento in cui colpire facendo il bottino più grosso. Le borse sono di Prada, Gucci e altre grandi griffes, sparite anche tantissime cinture di lusso.

I banditi potrebbero essere collegati a quelli che avevano già effettuato blitz spettacolari nell’altro distretto della pelletteria, nel basso Valdarno di Santa Croce, Fucecchio ed Empolese. Ma anche il Valdarno aretino era stato teatro, mesi fa, di alcune scorribande contro le aziende della moda in pelle.

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