Procedura regolare. Ma spunta l’inopportunità della scelta di affidare il servizio di noleggio, montaggio e smontaggio dei 12 chioschi natalizi di piazza Giordano all’azienda di Gianluigi Aprile, fratello dell’assessora Lucia
Formalmente, non c’è alcuna irregolarità. Ma, nonostante questo, sta già facendo discutere l’affidamento del servizio di installazione dei 12 chioschi natalizi in piazza Giordano a Foggia.
La procedura di affidamento
Il servizio «per l’affidamento del servizio di noleggio, montaggio e smontaggio di numero 12 chioschi di legno per la Fiera di Natale 2024/2025 in svolgimento dal 7 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025 in Piazza Giordano, comprensivo del servizio di guardiania per l’intero periodo» – come è stato scritto nella determina dirigenziale numero 135 del 28 novembre scorso è stato affidato – per un importo di 19.326,72 è stato affidato alla S.G. Servizi srl, il cui amministratore unico è Gianluigi Aprile, fratello della vice sindaca e assessora all’ambiente del Comune di Foggia, la grillina Lucia Aprile.
L’azienda si occupa del servizio da 6 anni
Un affidamento regolare e legittimo sotto tutti gli aspetti: la S.G. Servizi srl è iscritta nell’albo dei fornitori del Comune di Foggia e, soprattutto, la vice sindaca non ha alcun legame con la società che fa capo al fratello.
Non solo: l’azienda si occupa di questo servizio da sei anni, cioè ben prima della nomina di Lucia Aprile ad assessore.
Tutto regolare e legittimo, dunque. Qualcuno, però, e anche all’interno dello stesso partito della vicesindaca, potrebbe avanzare sulla vicenda una questione di opportunità politica.
I precedenti in Puglia
«Affari di famiglia» non nuovi in Puglia. Nel settembre scorso, proprio il Corriere, ha raccontato l’aggiudicazione della ditta che fa capo a Simonetta e Alessandro Emiliano, sorella e fratello di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, di un appalto da 41mila euro per arredare il punto ristoro e la biblioteca del Consiglio regionale.
Un affidamento avvenuto con trattativa diretta e con un ribasso dell’uno per cento. Anche qui, ed è bene ricordarlo nuovamente, tutto regolare e legittimo. Lo stesso governatore pugliese non era a conoscenza dell’affidamento di quel servizio all’azienda di famiglia. Anche in questo caso solo una questione di opportunità politica.
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