Oristano A un anno e nove mesi dalla comparsa delle prime transenne, piazza Manno è libera. A mezzogiorno di domani ci sarà una piccola inaugurazione con il sindaco Massimiliano Sanna a fare da cerimoniere, accompagnato dall’assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete. Ora inizia un’altra fase delicata in cui bisognerà scegliere se rendere pedonale la piazza. L’alternativa è consentire il passaggio delle auto nel corridoio tra le due file di alberi. I parcheggi in questa nuova versione non sono previsti, eccetto qualche stallo per auto di servizio, di disabili e per lo scarico delle merci. Per avere un ampio spazio dove posteggiare, bisognerà attendere che sia pronto il multipiano in via Cagliari che dovrà prendere il posto della stazione dei pullman dell’Arst – se parlerà tra qualche anno –. In ogni caso, in questo primo periodo, le macchine non transiteranno. I commercianti di piazza Manno e delle vie limitrofe hanno un’idea condivisa e opposta rispetto a quella del Comune. Allo stesso modo, tutti concordano sul fatto che, se si decide di renderla pedonale, bisogna che il parcheggio nuovo sia pronto.
Risalendo da via Duomo, il primo a chiarire questo concetto è Augusto Ligas dalla sua Bottega d’arte: «Non posso dire che non mi piacerebbe che fosse pedonale, ma da commerciante ho un’opinione diversa. Sin quando la stazione dell’Arst resterà in via Cagliari, penso sia necessario far passare le auto. Non sono contrario a un’area pedonale più ampia nel centro storico, ma è un passo che va fatto con cautela e con studi approfonditi, altrimenti può essere un grande danno. Si pensi ai problemi che affrontiamo nei mesi in cui c’è la Sartiglia». Poche decine di metri più in là, in via Eleonora, Elisabetta Lutzu dalla sua boutique di abbigliamento Vanità mostra grande preoccupazione: «Senza il grande parcheggio al posto della stazione Arst sarebbe un disastro. Stiamo affrontando problemi sin dal momento della chiusura della piazza per i lavori, ora è il caso di riaprirla al transito delle auto. Ho perso tantissima clientela, anche storica, soprattutto quella che arrivava da fuori Oristano. In più si va perdendo anche l’abitudine di fare aqcuisti in centro, manca proprio l’impulso di venire sin qui».
In via Ciutadella non si sta tanto meglio, come spiega Emanuela Flore di Spicchio pizza: «Dopo tutto questo tempo, la riapertura al transito delle macchine è il minimo. Guardando il progetto temevamo che si sarebbe arrivati al momento della scelta tra una piazza pedonale o aperta al traffico e non ci eravamo sbagliati. Abbiamo perso clienti perché ora trovare un parcheggio è impossibile e accedere al centro storico non è agevole. Certo, senza l’Arst e con parcheggi anche per bici e scooter cambierebbe tutto». Parole riprese da Christian Casta, mentre sistema alcuni volumi nella libreria Mondadori di vico Episcopio: «Nonostante la chiusura sia durata così a lungo, abbiamo notato che gli oristanesi non si sono abituati alla piazza pedonale. Chi arriva da fuori città poi ha difficoltà ancora maggiori a raggiungere il centro. Una segnaletica chiara è indispensabile e prima di chiudere alle auto è imprescindibile un’altra grande area di sosta confinante con questa parte di centro storico».
Paola Tanchis parla invece dal suo negozio di abbigliamento Via Crispi: «Salutiamo con favore il rifacimento della piazza, però i tempi sono stati esageratamente lunghi. Resta il grande problema dei parcheggi, per cui almeno il passaggio delle macchine deve essere garantito e allargo il discorso a quello più complesso della ztl che va valutato al meglio prima di prendere delle decisioni. Un solo ingresso a via Vittorio Emanuele e via Duomo è poco. Chi non è di Oristano fatica a trovare la strada giusta perché deve infilarsi tra i viottoli del centro». Tra le più arrabbiate durante i lavori Pinella Pinna dal Porta Mari Café, pur salutando positivamente la riapertura, evidenzia: «È un errore vietare il passaggio alle auto in una zona in cui non ci sono parcheggi vicini. Dopo tanto disagio, l’unica agevolazione che abbiamo avuto è stato uno sconto sulla Tari del 40% per cui pagheremo 400 euro in meno per gli ultimi due anni, ma è poca cosa rispetto al danno che abbiamo subito. Se l’amministrazione avesse voluto dare un segnale, avrebbe organizzato per le feste natalizie e di fine anno qualche evento proprio qui. Del resto la piazza è aperta, ampia e nuova».
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