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Eccoci qui, cari savonesi, a navigare tra le “Nuove Rotte” del marketing culturale di Savona. Se pensavate che il mortaio di Toti avesse raggiunto l’apice dell’originalità imbarazzante, preparatevi: i 27 container brandizzati di Savona sono pronti a sbancare. Letteralmente.
Non stiamo parlando di piccoli gadget o campagne pubblicitarie digitali. No, qui il concetto è grande. Enorme. Talmente grande che abbiamo deciso di riempire ventisette container. Li brandizziamo (perché senza un bel logo non si va da nessuna parte), ci mettiamo sopra qualche design “for all” creato con gli architetti (chissà che ne pensa Calatrava…) e voilà! Pronti a esportare la cultura savonese in giro per il Mediterraneo. Geniale, no?
“Non saranno turisti, ma ospiti di una città che sarà casa delle culture”. Certo, perché nulla dice “benvenuto” come un container. Dentro ci mettiamo cosa? Chinotti? Foto firmate del Sindaco? Magliette di Santina di Legino? Opere di arte contemporanea realizzate con la sabbia di Albissola? E soprattutto: quando questi container approderanno in qualche città partner, che succede? La gente ci cammina intorno? Ci entra? È un’opera d’arte? Un food truck culturale? Un escape room per intellettuali?
E poi arriva lei, la tessera culturale. Perché pagare un biglietto, quando puoi accumulare sconti usando un codice individuale? Più eventi partecipi, meno paghi. È il Netflix della cultura savonese, con l’aggiunta di volontari che diventano narratori e accompagnatori. Una bella idea, peccato che suoni più come il tentativo di mascherare il vuoto con tanta partecipazione “dal basso” (leggasi: sfruttamento del volontariato).
E il clou? I container sono parte di un network dei porti che diventa metafora di scambi culturali. Una sorta di “ponte di comando” (qualcuno guardava troppi film di Star Trek?) da cui si controlleranno esperienze, competenze, e – magari – la capacità di far ridere il resto d’Italia.
Savona Capitale della Cultura 2027 sarà sicuramente ricordata, indipendentemente dall’esito della candidatura. Se non altro, per l’audacia del marketing e per aver dimostrato che sì, possiamo sempre peggiorare. E mentre i container solcano i mari e i comunicatori viaggiano come marinai culturali, noi qui ci godiamo il vero spettacolo: l’ironia di un progetto che somiglia tanto al mortaio di Toti, ma con più spazio per il pesto.
Avanti così, Savona. Il mondo sta ridendo con (o di) noi.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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