Non cessa la battaglia su Ca’ Bernardo: il municipio, dopo il ricorso dell’inquilina al piano nobile, ha «congelato» la Segnalazione di inizio attività. L’avvocato del condominio: «Manderò le carte per sbloccare l’iter»
L’ascensore di Ca’ Bernardo è stato bloccato. Dopo il parere positivo del mese scorso della Soprintendenza ora lo stop è arrivato da Ca’ Farsetti. «Non per ragioni urbanistiche» chiarisce tuttavia l’assessore Massimiliano De Martin. Nel palazzo quattrocentesco dove all’ultimo piano ha preso casa da un paio d’anni Rosario Fiorello c’è dal 2022 una «guerra» tra condomini proprio legata alla costruzione dell’ascensore, chiesto da alcuni proprietari per agevolare una signora disabile di 92 anni che risiede al secondo piano nobile. Ora si è arrivati allo scontro definitivo con la comunicazione di «avvio dei lavori» che ha mandato su tutte le furie Gaby Wagner e il marito Jean Marie De Gueldre, proprietari del primo piano nobile, che si sono opposti anche attraverso le vie legali.
Lo stop del Comune
Nelle scorse ore dunque il Comune di Venezia ha sospeso in autotutela la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) che aveva già dato. «Non si tratta di una sospensione legata ad una mancanza o ad un’imprecisione nei documenti — spiega però De Martin — è una sospensione che abbiamo attivato in autotutela per il ricorso di alcuni condomini». L’avvocato di Wagner-De Gueldre ha posto infatti un dubbio sulla titolarità della decisione definitiva di avviare la costruzione dell’ascensore.
L’avvocato dei favorevoli
«La comunicazione iniziale del 2022 ha riguardato tutti i residenti, nelle decisioni successive a votare sono stati invece solo i condomini che hanno accesso al cortile (tutti favorevoli, un astenuto ndr) — dice Gianluca Sicchiero, avvocato del condominio — manderò la documentazione al Comune per sbloccare lo stop. Il punto però è un altro. C’è una ragione se questo progetto è stato fatto partire: al secondo piano abita una signora di 92 anni che è disabile e non riesce a muoversi in autonomia. Non solo, anche sua figlia ha una disabilità e anche lei non riesce a salire le scale. Stiamo parlando di accessibilità, di abbattimento delle barriere architettoniche, mi sembra più che evidente il senso di questa operazione».
Le ragioni del no
Non ne è affatto convinta però Gaby Wagner. Che fin da subito con suo marito nella prima assemblea del 2022 si è opposta all’avvio della progettazione. «Le scale sono inaccessibili, è vero come è ovvio nel caso di un palazzo di questo tipo — dice — ma c’erano modi meno impattanti per risolvere la situazione, ad esempio un servo scale. Perché non è stata presa l’ipotesi in considerazione? Il cortile è meraviglioso, sarebbe uno scempio. Non solo, l’ascensore passerebbe accanto alle mie finestre del salotto. Senza contare che utilizzandolo ci sarebbe una visione diretta della mia stanza da letto con totale perdita di privacy». Gaby Wagner è decisa ad andare fino in fondo e sta pensando anche di dar vita ad un comitato cittadino, oltre che ad una petizione per «fermare questo scempio» ma anche di fare ricorso in sede civile. La partita in realtà sarebbe più ampia. Nell’appartamento del terzo piano di proprietà di Rosario Fiorello sarebbero stati ricavati due appartamenti adiacenti e Wagner teme «che si affitti a turisti, con tutto quello che ne consegue in termini di rumori notturni». Non solo. L’immobile (il suo) con la presenza dell’ascensore davanti alla finestra perderebbe valore. «Diventerebbe impossibile viverci poi — dice Wagner — se li immagina i turisti a tornare alle 4 di notte mentre parlano ad alta voce fuori dalla mia finestra?».
C’è l’ok della sovrintendenza
Anche se il progetto di Stefano Zorzi terrebbe conto della necessità di essere meno impattante possibile dal punto di vista visivo (il corpo dell’ascensore sarebbe vetrato) i dubbi rimangono. «Mi sembra che si stia spostando il focus della questione — continua l’avvocato Sicchiero — l’ascensore non è stato progettato in autonomia. L’architetto ci lavora da un anno e mezzo e ha più volte adattato i progetti secondo le richieste della Soprintendenza che ora ha dato il via libera. Vorrei però che non ci dimenticassimo delle ragioni per cui è stata fatta questa richiesta: l’abbattimento delle barriere architettoniche. L’opzione meno impattante del servoscala? E’ la prima volta che la sento finora non è stato mai proposto da nessuno».
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