I dati dell’ultimo Osservatorio su Credito e Liquidità Confcommercio Bergamo- Format Research mostrano un lieve miglioramento rispetto al precedente, ma permangono criticità nel rapporto banca-impresa. Il contesto attuale conferma ancora un irrigidimento del sistema di finanziamento, anche se migliora il giudizio sul costo di credito. Ci si aspetta un ulteriore miglioramento rispetto alla situazione fotografata e nel prossimo semestre, alla luce dei tagli della Bce all’Euribor. In ripresa è l’indice relativo al costo del finanziamento, che resta comunque più basso sia rispetto al periodo pre Covid sia al periodo successivo, caratterizzato dalla garanzia dello Stato. Al contrario, l’indice del costo dei servizi è in forte calo, con una percezione diffusa di un continuo aumento delle condizioni economiche, che perdura dalla primavera del 2020. Gli indici relativi alla durata dei prestiti e alle garanzie richieste rimangono stabili.
Rispetto al quadro nazionale, la ricerca fotografa una perdita significativa del vantaggio competitivo che finora aveva sempre contraddistinto il rapporto tra banca e impresa in una provincia produttiva e di grandi risparmiatori. In alcuni casi, gli indicatori risultano peggiori che nel resto d’Italia: l’indice di irrigidimento del rapporto tra banche e imprese è aumentato. A Bergamo, storicamente caratterizzata da un forte legame tra banche e imprese, questo rapporto si è notevolmente indebolito. Il mercato del credito penalizza ancora le micro e piccole imprese, concedendo finanziamenti a condizioni peggiori rispetto ai semestri precedenti, oltre che meno favorevoli rispetto a quelle offerte alle imprese più strutturate. In questo gioca un ruolo sempre più importante nella consulenza e affiancamento delle Pmi, sin dalla fase di start-up, la Cooperativa di Garanzia Confcommercio Bergamo Fogalco, che accompagna gli imprenditori dalla stesura di business plan per nuove imprese alla predisposizione di un progetto di finanziamento, oltre ad innalzare le competenze degli imprenditori in campo finanziario. Un tema su cui le piccole imprese devono già pensare in grande sarà quello della sostenibilità ambientale e dei fattori Esg, che saranno obbligo con il nuovo anno al momento solo per le medie e grandi imprese, ma che sono sempre più tenuti in considerazione dagli istituti di credito in ogni ambito aziendale e perfino nella richiesta di mutuo casa in classe energetica bassa, in vista dell’Agenda 2030. Nei prossimi mesi la Cooperativa di Garanzia Fogalco assicurerà alle imprese un servizio di analisi del rating bancario grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr per fotografare la situazione finanziaria e mettere in campo azioni per migliorarla con una consulenza personalizzata.
Fabbisogno finanziario
Rallenta il recupero della liquidità delle imprese del terziario orobico che continua a rappresentare la criticità principale dallo scoppio della pandemia nel 2020. Secondo il giudizio degli imprenditori l’indicatore della capacità di far fronte al fabbisogno finanziario, rispetto al semestre precedente, è statico a 42 e in prospettiva crescerà di solo 1 punto nei primi sei mesi del 2025.
L’indice è migliore di quello conseguente alla grave crisi energetica del 2022, sebbene il fabbisogno delle imprese sia nettamente più alto a quello registrato nel periodo pre Covid. L’indice attuale a 42 è molto lontano rispetto a quello del II° semestre 2019 quando era a 59. Il dato è fortemente condizionato dai numeri ancora difficili del settore turismo, con indice a 37, mentre il commercio (45) e i servizi (46) sono leggermente più in salute. A soffrire sono le micro e piccole imprese fino a 5 addetti, nettamente sotto la media rispetto alle imprese più strutturate il cui fabbisogno è minore. L’indice delle imprese bergamasche è più alto del dato nazionale di 2 punti (40 e atteso in crescita in primavera a 42 sempre più basso di quello di Bergamo).
Domanda di credito
Stabile la percentuale di imprese che ha chiesto un finanziamento negli ultimi sei mesi: impercettibile la crescita negli ultimi sei mesi, dal 24,5% al 24,7%. Tra le imprese che hanno chiesto finanziamento, il 48,1% ha ottenuto il credito richiesto, il 29,1% ha visto accolta la propria richiesta ma con ammontare inferiore al necessario. Ancora alta la percentuale di domande non accolte o in attesa, pari rispettivamente all’11,5 % e all’11,3 %. Rispetto al dato nazionale le imprese bergamasche che hanno chiesto un finanziamento sono di più, il 24,7% contro il 18,0%. A Bergamo è minore la percentuale delle istanze andate a buon fine, il 48,1% contro il 57% nazionale, mentre è più bassa la percentuale delle pratiche respinte :11,5% contro il 13,0%. Allo stesso tempo a Bergamo è più alta l’erogazione parziale 29,1% contro il 19% nazionale; allineata la percentuale delle imprese in attesa dell’esito dell’istruttoria ( 11,3% a Bergamo, 11% in Italia). Rispetto al semestre precedente è leggermente aumentata da 47,8% a 48,1% la percentuale delle pratiche accolte; in lieve crescita – dal 28,2% al 29,1%- il numero delle pratiche accolte con importo inferiore. Diminuiscono le istanze in sospeso dall’ 11,9% all’11,3% mentre diminuiscono di poco quelle respinte passate da 11,9% a 11,5%. Al netto di coloro che, respinti nella richiesta, ritenteranno nel prossimo trimestre, il 6,1% delle imprese, le imprese che non ottengono credito dalle banche a fronte di un bisogno sono in leggero diminuzione dal 17,6% al 16,7%.
Costo del finanziamento
Migliora il sentiment riguardo al costo del finanziamento. L’indice, precipitato in primavera a 33 con il rialzo dei tassi, è risalito a 42 con i primi tagli all’Euribor da parte della Bce. Il valore è comunque migliore di 2 punti rispetto al dato nazionale (40), dove è risalito in maniera significativa (era infatti a 18 a marzo).
Costo dell’istruttoria
Migliora anche il costo dell’istruttoria rispetto al semestre precedente. L’indice è salito da 34 a 36 (a livello nazionale il miglioramento è più deciso nell’ultimo semestre, con un balzo da 29 a 35).
Durata dei prestiti
Stabile è l’indice della durata temporale del credito che si mantiene a 38 rispetto a marzo 2024. La situazione bergamasca è leggermente più negativa rispetto a quella nazionale il cui indice è sceso a 39, perdendo 1 punto rispetto all’ultimo semestre.
Garanzie richieste
L’indice delle garanzie richieste passa da 31 a 32 guadagnando 1 punto. Il dato è allineato, con 1 punto in meno, a quello nazionale dove ha guadagnato 2 punti.
Costo dei servizi bancari
In leggero calo l’indice relativo al costo dei servizi bancari registrato presso le imprese di Bergamo che perde 1 punto, scendendo da 30 a 29. L’indice è ben peggiore di quello nazionale che si attesta a 35, guadagnando 5 punti.
Tempi di pagamento
L’80% delle imprese del terziario di Bergamo riporta una stabilità nei tempi di pagamento. Tuttavia, il valore registrato dall’indicatore suggerisce un leggero peggioramento rispetto al semestre precedente, da 44 a 42, allineato al dato nazionale. Le prospettive per i prossimi sei mesi indicano sostanziale stabilità.
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