Dimenticate urgenze, criticità e istanze dei territori
L’AQUILA – “Che Massimo Verrecchia, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, faccia la morale sui giornali è stucchevole e imbarazzante. Da un uomo delle Istituzioni sarebbe lecito aspettarsi correttezza e trasparenza, non disinformazione e propaganda, e i suoi riferimenti al modo in cui la Presidente Alessandra Todde ha gestito l’ultima manovra finanziaria della Regione Sardegna sono infatti sbagliati e fuori luogo. Ma facciamo chiarezza: il 29 novembre, in occasione del Consiglio Regionale, è stata approvata una variazione di bilancio di un allegato concordato con i Consiglieri dell’undicesima legislatura. Nonostante le proposte fatte dalle opposizioni in quella sede, su tutte la necessità di focalizzarsi sulla crisi dell’agricoltura provocata da maltempo e peronospora, i Consiglieri di maggioranza del centrodestra che governano a tutt’oggi Regione Abruzzo hanno scelto, per l’ennesima volta, di gestire le risorse in via del tutto arbitraria”.
A dichiararlo è Francesco Taglieri, Consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale.
“Gli attuali Consiglieri di opposizione presenti in Consiglio Regionale hanno ricordato la loro proposta, resa nota sia prima che dopo la campagna elettorale, di ricorrere all’adozione di bandi con criteri e metodi specifici al fine di consentire a tutti l’equo accesso alla richiesta di contributi. Tutto questo nell’ottica di sviluppare un sistema democratico e imparziale tramite il quale dare prelazione alle istanze che dai territori si sollevano: sanità, sociale, trasporti e lavoro rappresentano delle criticità con cui quotidianamente gli abruzzesi hanno a che fare e che non possono essere ignorate. Ma questa proposta, che avrebbe garantito pari opportunità a chi non si è riconosciuto nel progetto politico del Presidente Marsilio, è stata bocciata dalla maggioranza in più di un’occasione e ogni volta senza una valida motivazione. Il moralizzatore Verrecchia che prende come modello la Sardegna, da pochi mesi non più governata dalla sua forza politica, dimentica che il nuovo presidente ha semplicemente fatto una variazione di bilancio sulla Legge finanziaria del 2023. La Todde, essendo persona di moralità integra e comprovata coerenza politica, nel rispetto del suo impegno istituzionale ha concesso le stesse opportunità a maggioranza e opposizioni per contribuire alle esigenze del loro territorio, rispettando così la volontà di tutti gli elettori e, quindi, di tutte le rappresentanze politiche comprese quelle che hanno governato prima di lei”.
“Tutto ciò che in Abruzzo è stato volutamente evitato da un centrodestra che non si degna di rispettare le opposizioni e i loro elettori, più focalizzata nel fare disinformazione e gettare fumo agli occhi dei cittadini che dare spazio al pluralismo e alla democrazia come, invece, dovrebbe avvenire. A novembre, prima della seduta del Consiglio Regionale, si era anche discusso del fatto che, qualora le proposte della minoranza non avessero trovato spazio nei loro ragionamenti, si sarebbe potuto ricorrere a bandi con il sistema rotativo, lo stesso che da tempo chiediamo a gran voce. In questo modo Comuni, associazioni e territori avrebbero avuto le stesse opportunità, indipendentemente dalle loro criticità. Un parallelismo del tutto sbagliato, quindi, dal quale il centrodestra che governa Regione Abruzzo ne esce umiliato e, a testimoniarlo, sono i fatti incontrovertibili di questi mesi. La Giunta Marsilio non ha difeso prima, e non intende farlo ora, gli interessi e le necessità di tutti quei cittadini da cui non è stata votata, li ha messi alla porta e li considera poco meritevoli del suo interesse”.
“Non possono continuare a gestire la Cosa Pubblica come fosse loro, a uso e consumi delle loro strategie politiche e del loro elettorato. Così facendo stanno creando una profonda spaccatura nella comunità abruzzese. Il Presidente Marsilio è talmente concentrato sul suo elettorato che dimentica i disastri della sanità, la crisi dell’agricoltura e quella del mondo del lavoro, i fallimenti su comunità energetiche e abbattimento barriere architettoniche, lo spopolamento delle aree interne, la fuga dei giovani e molto altro ancora. Estromettere le opposizioni vuol dire estromettere migliaia e migliaia di cittadini da una politica equa, democratica e pluralista. Il loro fallimento lo pagheremo noi, le nostre famiglie e tutti i cittadini e le cittadine abruzzesi non allineati alla loro politica despotica”.
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