Polemiche per l’iniziativa del voucher per i servizi all’infanzia varata dalla Regione Piemonte, accompagnata dal logo «Vesta». Il simbolo scelto per rappresentare l’iniziativa, secondo la capogruppo di Avs, Alice Ravinale, il logo richiamerebbe l’estetica del Ventennio fascista, evocando simboli come la fiamma e l’inno «Fuoco di Vesta» della Gioventù Italiana fascista. La misura del bonus, prevede un contributo di mille euro destinato a famiglie con bambini tra 0 e 6 anni, con un budget complessivo di 34 milioni di euro per il triennio 2025-2027.
Il post
Così Alice Ravinale: «Quel logo va rimosso. Che questa misura da campagna elettorale venga bollata con un logo da nostalgici del Ventennio è una provocazione che il Piemonte, medaglia d’oro al merito civile, non può tollerare. Il Presidente Cirio, nega l’evidenza, ma il disegno con la dea stilizzata ricorda una fiamma e il brano “Fuoco di Vesta” era l’inno della Gioventù Italiana del Littorio. Serve aggiungere altro? Nel merito di Vesta invece, siamo in attesa di scoprire i criteri per l’assegnazione di queste risorse, ad oggi assolutamente oscuri, ma c’è un dato di fondo per noi allarmante: la Regione e il Governo continuano a non mettere in campo misure strutturali, a partire dall’accessibilità e dalla diffusione degli asili nido, su cui il Governo sta cambiando le regole abbassando il livello LEP dal 33% al 15% su base regionale: riducono i posti e poi danno contributi per pagare qualche di mensilità, magari al privato? La stessa destra che ha alzato l’IVA sui beni per la prima infanzia e poi stanzia contributi a pioggia per le famiglie, del tutto insufficienti. I diritti non si tutelano con i voucher»
La polemica
Ravinale ha richiesto la rimozione del logo, ricordando che «il Piemonte, insignito della medaglia d’oro al merito civile per la Resistenza, non dovrebbe tollerare un’immagine che può essere interpretata come nostalgica del regime fascista».
Come riporta il Corriere della Sera, il presidente della Regione Piemonte e l’assessore Maurizio Marrone (FdI) hanno respinto le accuse, spiegando che il logo «rappresenta la dea romana Vesta», custode del focolare domestico, con una chioma che richiama le fiamme del focolare e non un simbolo politico.
Non solo il logo
Le critiche che arrivano dalla sinistra non si fermano solo al logo. Un aspetto tecnico che ha sollevato preoccupazioni è il metodo di assegnazione dei voucher: un sistema che premia chi si muove più rapidamente tra gli aventi diritto. Questo approccio, simile a quello adottato per altri bonus come il trasporto pubblico, rischia di escludere famiglie particolarmente bisognose che potrebbero non essere in grado di agire con prontezza. «C’è un dato di fondo per noi allarmante: la Regione e il Governo continuano a non mettere in campo misure strutturali, a partire dall’accessibilità e dalla diffusione degli asili nido, su cui il Governo sta cambiando le regole abbassando il livello LEP dal 33% al 15% su base regionale: riducono i posti e poi danno contributi per pagare qualche di mensilità», spiega Ravinale.
Ultimo aggiornamento: Sabato 7 Dicembre 2024, 16:26
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