Fissata l’udienza preliminare nei confronti di 11 indagati coinvolti a vario titolo nella maxi inchiesta coordinata dai pubblici ministeri Giacomo Urbano e Armando Bosso, della Procura di Santa Maria Capua Vetere, sugli appalti a Caserta.
Dovranno comparire il primo aprile dinanzi al gup Maria Pasqualina Gaudiano, del tribunale sammaritano, gli ex assessori Massimiliano Marzo ed Emiliano Casale, i dirigenti Franco Biondi e Giovanni Natale; i dipendenti comunali Giuseppe Porfidia e Gaetano Di Tora; Magdi Khachermi, staffista dell’assessore Marzo; gli imprenditori Gioacchino Rivetti, Gennaro Rondinone, Raffaele Nunziante e Pasquale Marotta. Le accuse sono a vario titolo di corruzione elettorale, corruzione e falso.
Secondo la Procura Casale e Marzo avrebbero promesso ad alcuni imprenditori futuri appalti, in cambio del voto alle elezioni comunali del 2021. Appalti che poi sarebbero stati affidati – dal verde pubblico a opere di manutenzione anche in alcune scuole – con l’intercessione di dipendenti pubblici (Biondi, Natale e Porfidia) che avrebbero a loro volta ottenuto utilità come lavori presso le proprie abitazioni o anche il pagamento di una polizza assicurativa.
Per l’accusa, inoltre, l’assessore Marzo avrebbe ottenuto dagli imprenditori anche l’acquisto di materiali edili presso la società di cui detiene il 50% delle quote, la Edil Marzo. In un’intercettazione, un imprenditore in occasione dell’acquisto di materiali evidenzia come “se vado al ristorante e mi porto la bottiglia di vino faccio una figura di quattro soldi”. Accusa, quella di corruzione, sulla quale il tribunale del Riesame (che ha annullato le misure) ha ritenuto l’assenza della gravità indiziaria nei confronti di Marzo.
Tra i difensori impegnati figurano gli avvocati Giuseppe Stellato, Vittorio Giaquinto, Gennaro Iannotti, Vincenzo Iorio, Giuseppe Foglia, Giuseppe Cicala, Vincenzina Vatiero, Alfonso Quarto e Dario Pepe.
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