Denaro contante, si cambia: il governo prepara una stretta sui controlli per il trasferimento dei contanti con un decreto che sarà lunedì all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri. Dunque, domani l’esecutivo si confronterà sul provvedimento che è costituito da quattro articoli e con cui, per quanto riguarda il denaro contante, si ribadisce l’obbligo di dichiarazione per chi arriva in Italia e chi esce con almeno 10mila euro. Ma viene precisato che tale obbligo non viene soddisfatto solo in caso di informazioni incomplete o sbagliate, bensì pure se i soldi non vengono messi a disposizione delle forze preposte al controllo.
Inoltre, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e per la Guardia di finanza avranno la facoltà trattenere il denaro nel caso in cui gli obblighi di dichiarazione non siano stati assolti anche in parte o se si riscontrano indizi in base a cui il denaro contante possa essere legato ad attività criminose. Lo prevede una delle novità di questo provvedimento, in base al quale il trattenimento può scattare anche per meno di 10mila euro ed è temporaneo, quindi può durare massimo fino a 30 giorni, ma la durata può essere estesa a 90 in alcuni casi specifici.
DENARO CONTANTE, DAI CONTROLLI ALLE SANZIONI
Il decreto, di cui è emersa una bozza nelle ultime ore, provvede anche a cancellare il limite di 10mila euro per quanto concerne il sequestro dei contanti trasferiti o che si vuole trasferire. Inoltre, crescono i limiti per il sequestro: si passa dal 30-50 per cento dell’importo che eccede al 50 per cento, 70 e fino al 100. L’importo sequestrato non può corrispondere a meno di 900 euro e non può superare un milione di euro.
Per quanto riguarda i controlli, l’intento del governo è di renderli più efficaci, per cui si punta all’incrocio delle informazioni, anche se le verifiche restano casuali. L’ausilio dei procedimenti informatici consentirà però di individuare le situazioni che hanno una probabilità maggiore di rischio. Inoltre, i dati raccolti potranno essere usati ai fini fiscali e, quindi, si potranno in caso di necessità aggiornare i conti con il Fisco.
Per quanto riguarda le sanzioni, il provvedimento del governo comporta un inasprimento, perché se prima si partiva da 300 euro, ora invece il minimo è di 900 euro. La definizione stessa di denaro contante cambia, perché non ci si deve riferire solo a banconote e monete, ma anche a strumenti come assegni, vaglia, carte prepagate, ordini di pagamento. L’obiettivo di tale misura è sviluppare un sistema di sorveglianza adeguato con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e i finanzieri che si scambiano le informazioni acquisite.
COSA CAMBIA PER IL COMMERCIO DELL’ORO
Con questo decreto, con cui il governo si adegua alle norme europee, cambiano anche le regole sul trasferimento dell’oro, oltre che sul denaro contante, perché sono previste modiche al commercio non solo in Italia, ma anche al di fuori dei nostri confini. A prescindere dalla forma delle operazioni, i trasferimenti di oro dovranno essere dichiarazioni all’Unità di informazione finanziaria se superano il valore di 10mila euro.
Le operazioni mensili con la stessa controparte che sforano i 10mila euro totali necessitano di una dichiarazione, anche se le singole operazioni sono di almeno 2.500 euro. Ma ci sono anche nuove definizioni per la classificazione dell’oro che viene usato per investimenti e uso industriale, quindi aumentano le operazioni al centro dei controlli.
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