L’ex zuccherificio di Latina Scalo, storica sede della Società Logistica Merci del Comune di Latina, è stato aggiudicato all’asta con un’offerta di 1,9 milioni di euro. La vendita si è concretizzata al terzo tentativo, dopo che il prezzo era stato ridotto in risposta a una mancanza di interesse in precedenti occasioni. L’unica offerta pervenuta è stata fatta da un imprenditore locale, la cui identità non è ancora stata resa nota, mentre il Comune ha scelto di non partecipare alla gara.
La situazione debitoria e le condizioni del sito
La SLM si trovava a fronteggiare un debito superiore ai sette milioni di euro nei confronti delle banche, il che significa che il ricavato dalla vendita non sarà sufficiente a coprire le sue obbligazioni finanziarie. A influenzare negativamente il valore dell’immobile è stato anche il cattivo stato di conservazione in cui versa, conseguenza di anni di abbandono dopo che l’edificio era stato ristrutturato con fondi europei. Inizialmente concepito come un polo produttivo, il sito non ha mai raggiunto le aspettative iniziali, finendo in un degrado che ha spesso attirato l’attenzione dei media per eventi di cronaca legati alla sicurezza.
Pur con questa situazione complicata, è comunque previsto che l’area mantenga un utilizzo produttivo, ma i dettagli su come sarà gestita dal nuovo proprietario restano incerti. È evidente che la vendita ha suscitato perplessità non solo a livello economico ma anche sociale, poiché ci si interroga sulle possibili attività future che potrebbero svilupparsi all’interno di un’area già tormentata da problematiche di sicurezza e degrado.
Le reazioni politiche e le critiche alla maggioranza
La decisione di procedere con la vendita ha sollevato un acceso dibattito politico. Mauro Anzalone, capogruppo di Forza Italia nel consiglio comunale, ha espresso una forte contrarietà all’operazione, evidenziando una crisi all’interno della maggioranza che amministra il Comune. Anzalone ha denunciato come, sin dall’inizio del suo mandato, avesse chiesto un impegno da parte della maggioranza per acquisire l’immobile e trasformarlo in un polo universitario, un centro sportivo o un centro polivalente dedicato ai giovani.
Secondo il consigliere, la cessione del suolo di 30 ettari a una società privata rappresenta un grave errore, gestito male da un’amministrazione che sembra disinteressata a valorizzare il territorio. “Quello che è accaduto ha dell’incredibile”, ha dichiarato Anzalone, sottolineando che l’assenza di una pianificazione chiara e condivisa da parte della giunta comunale è preoccupante. Le polemiche non si limitano alla vendita dell’ex zuccherificio; si allargano al futuro del progetto intermodale di Latina Scalo, altro tema caldo dell’agenda politica locale.
Un clima di incertezza per il futuro del sito
L’intera operazione ha messo in luce fratture all’interno della coalizione di governo, che è di centrodestra. Il consigliere Anzalone ha espresso chiaramente che l’armonia esistente nelle scorse settimane è stata compromessa e che la questione ha aperto una crisi autentica nella maggioranza. Da un lato, la mancanza di un piano chiaro per l’utilizzo futuro del sito alimenta il malcontento tra i membri della giunta, dall’altro, i cittadini restano in attesa di sapere quale sarà il destino di un’area che ha un passato storico e produttivo.
Questa situazione di conflitto interno al consiglio comunale e l’assenza di linee strategiche definite sul futuro dell’ex zuccherificio pongono interrogativi su come la nuova proprietà intenderà gestire l’area, e che tipo di ricadute potrebbe avere sulle aspettative della comunità locale. Con un progetto che avrebbe potuto portare sviluppo e occupazione, la vendita ha lasciato un segno profondo nel dibattito politico e sociale di Latina, rendendo il futuro del sito un tema di grande rilevanza.
Ultimo aggiornamento il 7 Dicembre 2024 da Armando Proietti
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