MACERATA Un anno fa l’indagine geologica, ieri l’affidamento della progettazione di restauro e miglioramento sismico che interesserà il Convitto nazionale e l’anno prossimo l’apertura del cantiere. In mezzo, qualche settimana fa, il blitz della Polizia locale per sgomberare i bivacchi da parte di senzatetto che, approfittando della chiusura della scuola, ne avevano approfittato per trovare rifugio notturno.
L’iter
Procede l’iter per l’avvio dei lavori di restauro e miglioramento sismico che interesseranno il Convitto nazionale. Il Comune ha infatti proceduto all’affidamento della progettazione al raggruppamento temporaneo di professionisti Sab Srl, Drisaldi Associati, Flu Project Studio Associato e architetto Stefano Dini. In questi mesi sono terminate le indagini geologiche e geotecniche sul complesso monumentale che sono state espletate dall’Ufficio Tecnico con l’ausilio di professionisti e aziende specializzate.
Il grande edificio era stato riparato in seguito ai danni del sisma del 1997, ma solo parzialmente, su una porzione dell’edificio. Bisognava quindi capire se le riparazioni fatte all’epoca fossero ancora efficaci dopo il terremoto del 2016 che aveva portato alla chiusura del Convitto. Si è trattato di un lavoro complesso, considerando che il terreno presenta delle differenze e che la zona è collinare: indagini tecniche che sono durate parecchio e alcuni riscontri non erano immediati, certe situazioni hanno richiesto anche analisi di laboratorio.
Dall’indagine è emerso che le due ali che erano state riparate, da cielo a terra, sono in buone condizioni, anche lo studio all’interno ha dato ottimi esiti, dai sondaggi e dallo smontaggio dei solai e delle pareti si è visto che lo stato dell’immobile nel complesso è buono, non ci sono stati crolli o cedimenti importanti e quindi non sussistono pericoli rilevanti.
La progettazione
Ora si passerà alla fase di progettazione complessiva di tutti gli interventi necessari per ripristinare lo stato dei luoghi e, quindi, il miglioramento sismico del complesso dando seguito alle opere parziali eseguite dopo il terremoto del 1997. A seguito dell’espletamento delle indagini propedeutiche, parte ora la fase di progettazione e, successivamente, dopo lo studio di fattibilità tecnico-economica, si procederà all’appalto e all’avvio dei lavori. Il progetto complessivo, di 8 milioni e 340mila euro, prevede il restauro e il miglioramento sismico del Convitto nazionale per ripristinare la funzione scolastica e conferire il massimo livello di sicurezza sismica e di efficienza energetica compatibilmente con le esigenze di tutela e conservazione dell’identità culturale del bene. Saranno inoltre garantiti il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche.
La destinazione non cambia, quell’edificio resterà sede di una scuola come lo è stata nel corso degli anni. Il recupero è infatti orientato per riportarci il Convitto, attualmente dislocato in altre sedi, che ospiterà le sezioni della primaria e secondaria di primo grado e la segreteria didattica. Oltre agli spazi per le attività didattiche dovranno essere previsti quelli per le attività collettive e complementari. In quel palazzo saranno poi ricavate aule, uffici amministrativi e per la dirigenza, laboratori, mensa.
Si tratta di ridare alla città un complesso monumentale che sta a cuore ai maceratesi, in questo modo sarà restituita al centro storico una scuola. «L’iter per l’avvio dei lavori procede in maniera spedita grazie al prezioso lavoro degli Uffici comunali – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. Il Convitto nazionale, per tanti maceratesi, rappresenta sì un istituto scolastico ma anche un complesso monumentale simbolo della città; nel programma di governo ci siamo impegnati con la comunità affinché il Convitto torni a splendere in tempi rapidi e quello di oggi è un ulteriore e concreto passo in avanti nella giusta direzione».
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