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Riforma salvataggio, condanne bipartisan: “Monopolio sbagliato” #finsubito prestito immediato


Le polemiche sulla riforma del servizio di salvataggio arrivano in parlamento. Si tratta del decreto n. 85 del 29 giugno 2024, che ha riorganizzato il mondo del salvamento nella fase preparatoria dei futuri bagnini e assistenti bagnanti, istituendo un monopolio a favore della Federazione italiana nuoto. GiĆ  dalla scorsa estate su Mondo Balneare abbiamo illustrato le criticitĆ  con due articoli di esperti sul tema, Stefano Mazzei (ā€œFormazione bagnini di salvataggio, via al monopolio FINā€œ) e Dario Giorgio Pezzini (ā€œRiforma bagnini di salvataggio, i cambiamenti e le criticitĆ ā€œ). Anche la Federazione italiana salvamento acquatico, rimasta esclusa dal monopolio, ha espresso la sua indignazione. E in questi giorni la vicenda ĆØ arrivata anche alle orecchie della politica nazionale.

A sollevare per primo la questione ĆØ stato il segretario di Forza Italia a Chioggia, Beniamino Boscolo Capon: Ā«Pur rappresentando un passo importante verso la professionalizzazione della figura dellā€™assistente bagnante, una professione centrale per la sicurezza in mare e in piscina, il decreto ministeriale solleva, in alcune disposizioni del regolamento, alcune preoccupazioni da parte delle categorie economiche del turismo e delle federazioni nazionali che organizzano e formano gli assistenti bagnanti, con particolari ricadute sullā€™accesso al lavoro e sulla gestione operativa del servizio di salvataggio. Le problematiche sono la limitazione alla partecipazione alla formazione solo ai maggiorenni, il prolungamento della formazione fino a 100 ore, lā€™obbligo del tirocinio per una durata di 30 oreĀ».

Ā«Pur ritenendo positiva una migliore preparazione, vi ĆØ la necessitĆ  di andare incontro alla critica carenza di personale, soprattutto nelle localitĆ  stagionaliĀ», spiega ancora Capon. Ā«Inoltre, lā€™esclusivitĆ  sulla formazione dei docenti concessa a una sola federazione (la Federazione italiana nuoto) ĆØ vista come una restrizione eccessiva da parte delle altre due federazioni (la SocietĆ  nazionale di salvamento e la Federazione italiana salvamento acquatico). Ma le perplessitĆ  maggiori si registrano sullā€™impossibilitĆ  di prestare servizio sotto i 18 anni. Seppure sia condivisibile la decisione di riservare lā€™esercizio dellā€™attivitĆ  ai maggiorenni, non si comprende perchĆ© chi ĆØ minorenne con brevetto non lo possa piĆ¹ utilizzare, e chi ha giĆ  esercitato la professione per una stagione o due non lo possa piĆ¹ fare. A queste difficoltĆ , per dirla tutta, si aggiungono le recenti disposizioni delle capitanerie di porto che impongono lā€™obbligatorietĆ  del servizio di salvataggio anche nei periodi di bassa stagione, come maggio e settembre, aumentando ulteriormente le pressioni sulle attivitĆ  economiche e carenza di personale disponibile. Abbiamo interpellato il deputato Flavio Tosi per affrontare queste problematiche a Roma e verificare la possibilitĆ  di intervenire e proporre se possibile modifiche al testo, magari con un emendamento al decreto MilleprorogheĀ».

A questo commento ha replicato il senatore del Movimento 5 Stelle Luigi Nave: Ā«Finalmente anche Forza Italia si accorge che il decreto ministeriale n. 85/2024 sta creando numerosi problemi, oltre che innumerevoli proteste degli addetti del settore in tema di salvamento acquatico. Un decreto che, oltre a mettere paletti specifici come lā€™aumento di ore di formazione e limiti di etĆ  per lā€™accesso al mestiere di bagnino, di fatto affida il monopolio di questo percorso formativo solo alla Federazione italiana nuoto, tagliando fuori la SocietĆ  nazionale di salvamento e la Federazione italiana salvamento acquatico. Oltre ad avere presentato unā€™interrogazione a cui il governo non ha mai risposto, abbiamo portato il problema anche in Senato con una conferenza stampa. ƈ chiaro che, in un momento in cui il settore balneare vive giĆ  mille difficoltĆ , complici anche alcune scelte rivedibili di questo governo, non si puĆ² comprimere cosƬ lā€™accesso al brevetto per diventare bagnino. Oltretutto incentrando tutta la formazione solo sul nuoto con il monopolio Fin. Bene che anche parte della maggioranza se ne sia accorta: ora perĆ² bisogna rivedere al piĆ¹ presto quello scriteriato decreto ministerialeĀ».

Ā© Riproduzione Riservata

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