Andare a riposo due anni prima della pensione e prendendo anche un assegno di importo che può arrivare fino a 1.550 euro al mese potrebbe sembrare quasi impossibile, ma in realtà è una soluzione che potrebbe riguardare proprio tutti i lavoratori.
Arrivati a una certa età si è stanchi del lavoro, si vorrebbe riposare ma non sempre i requisiti della pensione sono stati raggiunti. Quando mancano due anni, però, si può iniziare a tirare un sospiro di sollievo: se anche intervenisse una malattia che impedisce di lavorare o se anche si dovesse essere licenziati il pensionamento è già in tasca e ci si può arrivare anche senza lavorare e prendendo un assegno tutti i mesi. Sia che si tratta dei requisiti della pensione di vecchiaia che di quella anticipata.
A riposo due anni prima della pensione
Supponiamo che un lavoratore che ha versato 40 anni e 10 mesi di contributi venga licenziato. Non si tratta della fine del mondo. A seguito del licenziamento, infatti, quel lavoratore ha diritto alla Naspi. Se ha lavorato sempre negli ultimi 4 anni, poi, la Naspi spetta per 2 anni e riconosce fino al 75% dello stipendio preso in attività (fino a un massimo di 1.550 euro al mese, se spettasse un importo più alto ci si dovrebbe accontentare di quello limite).
La cosa particolarmente interessante, però, è che se anche al lavoratore mancano due anni di contributi per raggiungere i 42 anni e 10 mesi necessari per accedere alla pensione anticipata ordinaria, li verserà grazie ai contributi figurativi della Naspi.
La Naspi, infatti, prevede una totale copertura contributiva figurativa, valida sia per il diritto che per la misura della pensione. Al termine della NAspi, quindi, il lavoratore del nostro esempio si troverebbe con 42 anni e 10 mesi di contributi e potrebbe accedere alla pensione anticipata ordinaria soltanto attendendo i tre mesi di finestra previsti dalla normativa.
Anche per la pensione di vecchiaia è valido
Facciamo un altro esempio. Se un lavoratore di 65 anni viene licenziato, a due anni dall’età che gli permetterebbe di accedere alla pensione di vecchiaia, per aver superato, ad esempio, il periodo di comporto per le troppe malattie avute nell’ultimo periodo, può richiedere la Naspi. Prendendo la Naspi per due anni (e versando contribuzione figurativa) si troverebbe a raggiungere i 67 anni con l’indennità di disoccupazione e al tempo stesso a vedersi calcolare la pensione grazie a due anni di contributi in più versati figurativamente con la Naspi.
In entrambi i casi i lavoratori smettono di lavorare due anni prima e si ritrovano a percepire per due anni un assegno che li accompagna verso la pensione.
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