Nulla da fare, il DL Fisco è stato ormai approvato e non prevede grandi novità in materia di cartelle esattoriali. Nel collegato alla legge di Bilancio del governo, niente nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Nonostante alcuni emendamenti che volevano introdurre una rottamazione quinquies. Ma anche nella vera legge di Bilancio, difficilmente verrà introdotta una rottamazione delle cartelle 2025. Piuttosto, se speranze di una nuova sanatoria devono esserci, queste speranze sono riposte in una proposta di legge della Lega. Che, viste le ripetute bocciature degli emendamenti alla manovra e al DL Fisco, ha deciso di passare al piano B di una legge ad hoc con dentro la rottamazione quinques.
Le speranze nella nuova rottamazione partono dal fatto che la nuova sanatoria a differenza delle precedenti porterebbe in dote alcuni cambiamenti molto importanti. A favore dei contribuenti naturalmente.
Come ha funzionato nel 2023 e nel 2024 la rottamazione delle cartelle
Chi ha aderito alla rottamazione delle cartelle nel 2023 sa bene tutte le criticità del funzionamento di questa sanatoria. Perché sono state subito evidenti le problematiche che la sanatoria aveva e che portava al concreto rischio che le adesioni dei contribuenti o i pagamenti delle eventuali rate fossero scarne rispetto alle previsioni.
Partiamo dal principio. La rottamazione quater prevedeva il pagamento in unica soluzione entro il 31 ottobre del 2023. Oppure la richiesta di rateazione, fino a massimo 18 rate. Solo che le prime due rate dovevano coprire il 20% del debito complessivo, naturalmente scontato di sanzioni, interessi e aggio. Un salasso autentico che ha messo in difficoltà molti aderenti alla sanatoria. Questa è senza dubbio la prima criticità della rottamazione quater. Poi c’è da considerare che le altre 16 rate, a carattere trimestrale o quasi, sono state considerate subito poche. Quattro rate annuali, in scadenza ogni fine febbraio, maggio, luglio e novembre di ogni anno. E nonostante la tolleranza di 5 giorni lavorativi ogni scadenza di ciascuna rata, i casi di contribuenti che non hanno potuto far fronte al pagamento sono stati molteplici. Oltretutto la struttura della rottamazione quater imponeva l’obbligo di pagare. Perché alla prima omissione di una sola rata di pagamento, ecco che si materializza la decadenza dal beneficio.
Una nuova rottamazione delle cartelle senza i problemi di prima
Le criticità citate prima sono quelle che con la rottamazione quinquies di cui parla la proposta del disegno di legge della Lega, verrebbero superate. Prima di tutto con la nuova rottamazione verrebbero estese le cartelle dove sarà possibile godere delle agevolazioni. Da quelle relative a debiti affidati alla riscossione forzosa entro il 30 giugno 2022 si passerebbe a quelli affidati allo stesso agente entro il 31 dicembre 2023.
E poi, stop alle rate trimestrali, stop all’anticipo del 20% del debito totale con le prime rate. Si passa ad una possibilità di dilazionare il tutto, sempre senza sanzioni, interessi e aggi, in 120 rate. Significa che le rate passano da trimestrali a mensili. E che da 18 rate si passa a 120 rate, cioè da 4 anni circa a 10 anni di dilazione. E senza vincoli troppo radicali sulla decadenza. Non decade dal beneficio della nuova rottamazione delle cartelle esattoriali chi non paga anche solo una rata. CI sarà più flessibilità e più margine. Perché si potranno lasciare scadere, per evidenti problemi di natura economica, fino a 8 rate anche non consecutive senza perdere il diritto a restare dentro la sanatoria. Le previsioni del disegno di legge della Lega dicono, scadenza delle domande entro il 30 aprile prossimo. E prima rata del piano a 120 rate in scadenza entro il 31 luglio.
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