Boom di 3,5 milioni di turisti, imprese cresciute del 40%. Il traino degli stranieri. Ma sotto la cenere covano disagi alla circolazione e caro alloggi
Sul «Lake Como», ormai un brand internazionale, tutto ha un prezzo. Anche l’aria, venduta in lattina per 10 euro come souvenir. L’ultima tendenza in una stagione da record per la provincia di Como, capace di attirare, nei primi otto mesi dell’anno, più di 3,5 milioni di turisti, con una crescita dell’1,6% rispetto al 2023. Quasi nove visitatori su dieci sono arrivati dall’estero.
La natura e la ricchezza dei beni culturali sono i motivi principali che spingono i turisti a scegliere il territorio comasco. E se all’inizio a fare da traino è stato «l’effetto Clooney» e la scelta del divo di prendere casa a Laglio, oggi Como è ormai a tutti gli effetti tra le principali mete turistiche internazionali. «Il Lago di Como è un modello di eccellenza turistica e una risorsa strategica per lo sviluppo economico della Lombardia», ha evidenziato l’assessore regionale al Turismo Barbara Mazzali.
Un dato testimoniato dall’attenzione dei media internazionali al lago e alle sue località più note, come Bellagio — la perla del Lario — o Tremezzina con Villa Balbianello, bene Fai più visitato d’Italia e Villa Carlotta, ma anche Torno, Argegno e Cernobbio. «Il turismo rappresenta il 15% del peso dell’economia del territorio — dice il consigliere della Camera di Commercio con delega al turismo Fabio Dadati —. Negli ultimi anni le imprese del settore sono cresciute di oltre il 40%». Il tentativo, alla luce della crescita esponenziale del turismo, è estendere la stagione, con l’obiettivo di avere visitatori tutto l’anno. Quello natalizio è un momento privilegiato, con le proiezioni luminose a Como, i presepi nei borghi o l’illuminazione sul lago. L’itinerario turistico nel capoluogo lariano prevede una visita al Duomo — imminente l’introduzione del biglietto d’ingresso —, al Palazzo del Broletto, alla basilica di Sant’Abbondio e al Tempio Voltiano, oltre che ai Musei Civici e alla Pinacoteca. Immancabile la «vasca» in via Vittorio Emanuele, in via Luini e una passeggiata in piazza Cavour, salotto della città e sul rinnovato lungolago (che il prossimo anno forse festeggerà la chiusura del cantiere infinito delle paratie).
Per un’escursione particolare è possibile scegliere la funicolare Como-Brunate oppure la funivia Argegno-Pigra. Le immagini emblematiche: le code alla Navigazione e alla funicolare, i taxi introvabili, i parcheggi esauriti. Senza dimenticare il tema degli alloggi, con le case tramutate in b&b. Argomento oggetto di riflessione nel tradizionale messaggio alla città del cardinale Oscar Cantoni. I problemi da affrontare sono stati sintetizzati durante le Giornate del Turismo dall’assessore regionale all’Innovazione, Alessandro Fermi. «Le criticità sono legate alla carenza di personale specializzato, alle abitazioni perché vengono a mancare gli alloggi per operatori sanitari e personale scolastico e il trasporto, perché è necessario avere un doppio binario, per i visitatori e per pendolari e residenti».
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