VENEZIA – Comprare casa non è un affare per giovani, soprattutto a Venezia, Comune tra i quali servono più buste paga rispetto al resto d’Italia per ottenere un tetto. In un Paese in cui storicamente l’investimento sul mattone è stato il prediletto, oggi sta diventando sempre di più un sogno. Secondo una rilevazione del Sole 24 ore con Scenari immobiiari, per acquistare un’abitazione a Venezia (Comune) servono circa 4.800 euro al metro quadro. Insomma, nel territorio lagunare e di terraferma, servono 159 mensilità di un impiegato medio, e dal pre-Covid a oggi si è registrato il balzo maggiore, cioè quasi 19 settimane in più. Non è il valore più alto, perché a Roma servono 165 mensilità, ma il delta tra il 2019 e il 2024 è di “sole” dieci buste paga, a fronte di un costo medio di 5.550 euro al metro.
IL MERCATO
Questo sta a significare che se Venezia è diventata sempre più cara, allora c’è interesse nell’acquistare mattoni nel territorio lagunare. Il che fa della città un ottimo spunto per gli investimenti, con le logiche conseguenze ben note sulla residenza. Insomma, per comprare casa a Venezia ci vorrebbero dagli undici ai tredici anni di buste paga (a seconda che si sia fortunati e si abbia accesso a tredicesima o quattordicesima). La ricerca si è basata su un bilocale di 60 metri in zona semicentrale, prendendo a parametro le retribuzioni medie dei lavoratori dipendenti nel settore privato. Altresì è stato considerato, in maniera fittizia, l’intero importo derivante dalle buste paga per l’acquisto, senza così considerare il costo della vita. Ciò ovviamente dilata i tempi non di poco, perché per accedere al mutuo servono garanzie e se c’è qualche istituto di credito che arriva a finanziare anche l’80% del capitale, è altrettanto vero che la rata deve essere al massimo di un terzo dello stipendio. Ciò fa sì che, alla fine dei conti, per comprarsi una casa a Venezia, di fatto, serva una vita lavorativa intera, ammesso di poter contare sulla garanzia di un lavoro a tutele crescenti e di non incorrere in particolari esposizioni finanziarie.
Tra le variabili indicate dallo studio emerge anche che l’apprezzamento maggiore si registra nelle realtà connotate da una forte attrattività turistica o da un polo universitario rilevante. Questo significa che turisti e studenti portano su il prezzo delle abitazioni, probabilmente legando a sé la possibilità di investimento facile da parte di chi possiede un gruzzolo da parte e si vuole assicurare una rendita stabile attraverso la locazione. Il podio infatti vede Roma classificata al primo posto (165 mensilità), seguita da Venezia, Firenze (151), Napoli (140), Rimini (135) e Milano (130).
L’IMMOBILIARISTA
A confermare i dati è Alessandro Simonetto, presidente Fimaa (Federazione italiana mediatori e agenti d’affari) Confcommercio Venezia-Rovigo: «Se è una media ci può stare, considerando San Marco e Chirignago, sono dati consoni. Gli aumenti sono ancora effetto della bolla speculativa avvenuta con i superbonus, si sono gonfiati i prezzi, hanno creato distorsioni sulla filiera e automaticamente c’è stato un incremento». Altra riflessione è offerta da Giuliano Marchi, presidente di Confedilizia Venezia: «Sarebbe interessante capire il rapporto con i costi del nuovo, cioè quanto costerebbe costruire una casa nuova a Venezia, se si pensa che un restauro medio è sui duemila al metro. Probabilmente i valori sono tali anche perché molti veneziani continuano e vogliono continuare a restare veneziani, tenendosi la loro casa. Poi, Venezia ha un mercato internazionale, per fortuna o purtroppo, quindi porta a questo, è una città del mondo e ci confrontiamo con tasche del mondo, bisogna favorire politiche per la residenza, ma questi sono i numeri».
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