Le tempistiche per accedere ai bonus edilizi nella loro versione
più conveniente si fanno sempre più strette. Infatti, se da un lato
la bozza di legge di bilancio per il 2025, attualmente allo studio
del Parlamento, prevede una proroga fino al 2027 tanto
dell’Ecobonus quanto del Sismabonus, dall’altro ne riscrive la
“generosità”, facendo crollare al 36% entrambe le detrazioni a
partire dal 2025. Ciò significa, in sostanza, che c’è tempo fino a
fine mese per mettere in atto tutte le strategie lecite per far
rientrare sotto l’ombrello delle percentuali attuali – più alte –
il maggior numero di costi possibile.
Ecobonus e Sismabonus anche per le imprese
Ecobonus e Sismabonus, in particolare, sono detrazioni fruibili
anche dalle imprese (a differenza del Superbonus, riservato alle
persone fisiche e ai condomini), ed è dunque proprio per tali
soggetti che diventa cruciale comprendere come muoversi per
assicurarsi, anche solo parzialmente, lo sconto fiscale maggiore in
relazione a lavori in corso ma che termineranno dopo il 2024.
In generale, le detrazioni edilizie spettano in base al momento
in cui le spese per i lavori vengono sostenute, cosicché tutte le
spese del 2024 ricadono nelle percentuali detrattive attuali. Ma
per le imprese la situazione è particolarmente delicata, dato che
il concetto di “sostenimento delle spese” deve fare i conti con il
criterio di competenza, cosicché le spese si possono considerare
effettivamente sostenute solo nel momento in cui le opere vengono
accettate dal committente.
La teoria, come vedremo, si scontra però inevitabilmente non
solo con la realtà pratica del cantiere (tra tempistiche di
realizzazione più o meno lunghe e materiali più o meno reperibili),
ma anche con la realtà delle “carte”. Tutto quanto vale “in
teoria”, cioè, potrebbe non valere più se anche solo una clausola
del contratto d’appalto prevede, ad esempio, pagamenti con riserva,
ai quali diventa complicato collegare il concetto di accettazione
delle opere.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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