L’AiCS di Sassari presenta la mostra “Ritratti riciclati” dell’artista
sassarese Piermario Laddomata: venerdì 20 dicembre l’inaugurazione
Un’esposizione unica nel suo genere che celebra l’arte del riutilizzo e della manipolazione
creativa di oggetti di uso quotidiano. Il Comitato provinciale di Sassari dell’AiCS, negli anni
impegnato anche nell’organizzazione di concorsi di pittura estemporanea, annuncia
l’inaugurazione della mostra “Ritratti riciclati”, curata dall’artista sassarese Piermario
Laddomata. L’allestimento artistico offre ai visitatori un viaggio emozionante attraverso
trentacinque opere innovative, nate dall’elaborazione manuale e digitale di materiali riciclati
come i blister dei farmaci. L’artista trasforma questi oggetti in sorprendenti ritratti che
combinano tecniche tradizionali e moderne, dando vita a un linguaggio estetico di rara
potenza espressiva. La mostra verrà inaugurata venerdì 20 dicembre alle ore 17
nell’openspace al piano terra della sede dell’AiCS in via Cedrino 3 a Sassari.
Piermario Laddomata, noto per il suo stile figurativo e la capacità di coniugare amore per
l’astratto e attenzione ai dettagli, ha già conquistato il panorama artistico isolano. Con
questa mostra invita il pubblico a riflettere sul valore della trasformazione e sull’estetica
dell’arte contemporanea.
«Le opere esposte – commenta il Presidente del Comitato AiCS, Franco Cassano, sono una
testimonianza della straordinaria capacità dell’arte di rinnovarsi e sorprendere, spingendo lo
spettatore a immergersi in una nuova dimensione visiva ed emotiva».
«La manipolazione dei blister è diventata negli anni un’ossessione – spiega Laddomata – ho
iniziato a creare faccine con queste confezioni in platica e metallo circa nove anni fa, poi la
scintilla attraverso l’elaborazione digitale e la stampa su plotter».
Nessuna espressione felice nelle opere dell’artista, sin dagli esordi impegnato a realizzare
opere originali e particolarmente complesse, attraverso l’utilizzo di materiali spesso al limite
della pittura, in un percorso artistico avviato nell’arte figurativa che lo ha portato ad una
prima ossessione per le muffe sino a sviluppare dei bassorilievi materici che rappresentavano
i cantoni di tufo. A 23 anni la celebre opera “La finestra murata”, con tutte le fasi e le
sfumature della corrosione del tufo, dodici bassorilievi con le misure dei cantoni all’interno
di una vera finestra. Poi ancora ispirazioni artistiche attraverso le muffe dei muri con studi
sulla pittura bidimensionale.
La mostra rimarrà aperta al pubblico sabato 21, domenica 22 e lunedì 23 dicembre dalle
10.30 alle 13.00
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