Il direttore operativo di Mv Agusta, Luca Martin, lo aveva detto qualche giorno fa durante la cerimonia ufficiale di consegna di alcune moto alla questura di Varese: «Come le Ferrari si fanno solo a Maranello così le moto Mv Agusta si fanno solo a Varese, con o senza Ktm».
La fumata nera è arrivata al termine dell’incontro di oggi tra le parti sociali nella sede di Confindustria Varese. I rappresentanti di Ktm hanno comunicato che «MV Agusta non è più considerata un asset strategico». Pertanto, si sta avviando una trattativa per riportare la produzione all’interno dell’azienda. Chiaramente ci si riferisce a tutta la parte organizzativa che faceva capo agli austriaci: dalla distribuzione al marketing, fino al magazzino e alla vendita.
Tuttavia, a causa del concordato in corso, saranno necessari circa 90 giorni per realizzare questo piano, con una tempistica stimata attorno alla fine di marzo. Il processo comporterà costi che, seppur ridotti grazie al concordato, saranno comunque significativi e dilazionati nel tempo.
L’azienda, che presenta un patrimonio stabile, dovrà ora autosostenersi, affrontando sfide non indifferenti. Ktm ha definito il 2025 un anno particolarmente critico: nei primi mesi verranno vendute moto invendute attualmente in stock in Austria, ma successivamente MV dovrà basarsi esclusivamente sulla produzione e sulla vendita senza creare scorte di magazzino.
Nonostante le difficoltà, l’azienda intravede potenzialità di crescita. L’obiettivo di sviluppo previsto in tre anni (entro la fine del 2027) dovrà essere accelerato già nel 2025 per garantire la sostenibilità futura. Ad oggi, la tredicesima mensilità non è in discussione; in caso di problemi finanziari, eventuali tagli partirebbero dai dirigenti per poi proseguire a scalare.
Per il 2025, MV Agusta prevede di produrre circa 3.000 moto, con l’avvio della produzione vera e propria fissato per metà marzo. Nel frattempo, sarà fondamentale vendere le circa 2.000 moto attualmente invendute. Parallelamente, l’azienda punta sulla formazione e sullo sviluppo per superare gli errori del passato, quando dipendeva da fonti esterne per i flussi di cassa.
Sul fronte occupazionale, si richiede il sostegno di tutti con un piano di solidarietà all’ 80%, oltre alla gestione degli esuberi su base volontaria. In favore dei datori di lavoro che stipulano contratti di solidarietà, la legge prevede una riduzione contributiva del 35% per ogni lavoratore interessato alla riduzione dell’orario di lavoro, in misura superiore al 20%, per la durata del contratto e, comunque, per un periodo non superiore a 24 mesi nel quinquennio mobile.
Tuttavia, mancano risorse economiche per incentivare le eventuali fuoriuscite. In questo contesto, MV Agusta si muove con l’obiettivo di garantire stabilità e crescita nel medio-lungo termine, cercando il supporto sia delle parti sindacali che dei lavoratori.
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