Venezia, il 2025 alla Guggenheim: i confini dell’arte contemporanea, con da Silva e Fontana #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Le astrazioni che sembrano evocare paesaggi urbani, labirinti e spazi interiori complessi di Maria Helena Vieira da Silva e le ceramiche di Lucio Fontana che estendono la spazialità alla tridimensionalità. L’artista portoghese naturalizzata francese dal visionario linguaggio e il maestro italo-argentino che ha ridisegnato i confini dell’arte contemporanea saranno i protagonisti della stagione espositiva dell’anno che verrà alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Con la chiusura, il 3 marzo 2025, della personale dedicata a Marina Apollonio, dal 12 aprile al 15 settembre Palazzo Venier dei Leoni ospiterà la mostra monografica «Maria Helena Vieira da Silva. Anatomia di uno spazio», a cura di Flavia Frigeri, storica dell’arte e curatrice presso la National Portrait Gallery di Londra. Presenterà la produzione pittorica dell’artista con una selezione di circa 70 opere, con l’intenzione di puntare un faro sulla sua capacità di trasformare lo spazio pittorico in ambienti astratti e illusioni ottiche. 

Vieira da Silva

Un’occasione per riscoprire l’originalità del lavoro di Vieira da Silva (1908-1992), che si distingue per l’uso di un linguaggio astratto mai completamente privo di riferimenti alla realtà. La sua arte esplora il concetto di spazio, di tempo e di movimento e le sue composizioni sono dense di linee intrecciate e geometrie, che creano un senso di profondità e di dinamismo. «Architetture del tempo» per opere dalla tecnica unica e distintiva: l’artista usava infatti strati di vernice spessa, in combinazione con pennellate veloci e frammentarie, per costruire una superficie ricca di texture e sfumature. Vieira da Silva, tra l’altro, è storicamente legata a Peggy Guggenheim, essendo una delle 31 artiste incluse dalla collezionista nella mostra «Exhibition by 31 Women» tenutasi nella sua galleria newyorkese Art of This Century nel 1943; mentre Hilla Rebay, prima direttrice del Museum of Non-Objective Painting, futuro Solomon R. Guggenheim Museum di New York, è stata una tra le prime sostenitrici, avendo acquistato nel 1937 «Composition» (1936), tuttora nella collezione del museo americano. Dopo Venezia, la mostra si sposterà nell’autunno 2025 al Guggenheim di Bilbao.

Fontana e la ceramica

Dall’11 ottobre 2025 al 3 marzo 2026 sarà la volta di «Mani-Fattura: le ceramiche di Lucio Fontana», prima rassegna in un museo italiano a esplorare in maniera approfondita il ricco corpus di opere in ceramica di Lucio Fontana (1899-1968). Curata dalla storica dell’arte e curatrice indipendente Sharon Hecker, l’esposizione proporrà – con circa 70 opere da musei e collezioni private nazionali e internazionali e con alcuni lavori mai esposti prima – un ampio ventaglio di soggetti, dalle figure umane, agli animali, arlecchini, guerrieri e fino alle forme astratte, restituendo la ricchezza dell’immaginario di Fontana come scultore. Un viaggio nella poetica fontaniana che includerà una selezione di fotografie a documentare il processo creativo dell’artista, mettendo in luce il suo approccio diretto e manuale alla materia, sempre alla ricerca di nuove forme di espressione. Vieira da Silva e Fontana, due autori che ritornano in Laguna dopo le tante partecipazioni alla Biennale di Venezia e che, pur operando in ambiti differenti, hanno condiviso con Peggy Guggenheim una visione innovativa e un desiderio di rinnovare la percezione della realtà attraverso l’arte.

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