Pubblichiamo di seguito la riflessione di una nostra lettrice sui premi del catalogo Esselunga, che ogni anno, tramite la raccolta dei punti, permette ai propri clienti di scegliere un premio, completamente gratis o con un contributo in denaro.
La lettera sul catalogo Esselunga
Sono un’affezionata cliente di Esselunga e quest’anno considerando la spesa di Natale conto di arrivare a spendere 15.000 € e di accumulare 30 mila punti fedeltà (Fìdaty). Ho guardato il catalogo Fìdaty con i regali e ho scoperto che per ricevere una lavatrice Miele WCB 380 WCS 125 (che costa 1.200 € in alcuni negozi online, consegna compresa) devo aggiungere ai punti accumulati 680 € in contanti. È vero che in casa devo sostituire la lavatrice acquistata 17 anni fa, ma francamente l’importo da pagare mi sembra eccessivo. Potrei, in alternativa, sborsare un euro, ma dovrei accumulare 98 mila punti Fìdaty pari una spesa di oltre 50.000 euro (*), cosa per me impossibile da raggiungere.
Pensandoci bene però la proposta della lavatrice Miele gratis mi sembra un regalo piuttosto modesto a fronte di una spesa ingente. Mio figlio ha arredato da poco la casa e a fronte di un importo simile rateizzato in un anno, il mobiliere ha incluso i grandi elettrodomestici marcati Bosch della cucina. Il mio vicino ha comprato un anno fa un suv costoso e il concessionario ha riconosciuto tre mila euro di sconto o in alternativa accessori per un importo superiore.
Lo sconto reale
Per capire quanto la carta Fìdaty sia un vero affare, basta prendere in considerazione i Buoni Acquisto che Esselunga riconosce in cambio dei punti accumulati. Facendo bene i calcoli si tratta di un importo inferiore all’1% della spesa. Troppo poco.
Alla fine penso che con i soldi che mi chiede Esselunga per la lavatrice Miele acquisterò nel negozio Unieuro vicino a casa una lavatrice LG o Samsung consigliate dai test di Altroconsumo. I 30 mila punti Fidaty che ho accumulato li trasformerò in Buoni Acquisto, per cui nella prossima spesa avrò uno sgravio di 135 euro.
Catalogo di lusso (troppo?)
Mi chiedo però quale sia l’effettivo scopo dell’operazione catalogo che nelle 240 pagine a colori propone centinaia di oggetti tutti di qualità e prezzi top, che abitualmente la gente non compra. La sensazione è che sia una sorta di vetrina per le aziende che espongono i loro prodotti di alta gamma. Vetrina è un termine giusto perché Esselunga può contare su qualche milione di clienti “tesserati” che collezionano punti fedeltà e sfogliano il catalogo. Le persone nelle 240 pagine trovano spesso un oggetto che piace ma non è stato comprato per via del costo elevato. I punti Fìdaty danno però la possibilità di appagare il desiderio. Insomma si tratta di una grande operazione di marketing ben studiata ma alla fine poco conveniente per i consumatori. Mi piacerebbe sapere cosa pensano di questi cataloghi altri lettori.
Daniela
(*) Il calcolo è fatto considerando che per calcolare quanti punti spesa assegnare al cliente, i primi 5 euro di spesa non vengono considerati, mentre l’acquisto di alcuni prodotti di marca permette di accumulare punti extra (i punti fragola).
© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos.com, Esselunga
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
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