La pista ciclabile, che doveva collegare il quartiere De Matthaeis con la zona di via Armando Fabi/Casaleno passando per Cavoni, per una estensione di circa 6,50 chilometri, per un importo dei lavori di 633.685,44 euro, non si farà più.
La giunta Mastrangeli, infatti, ha detto sì (i voti favorevoli sono stati del sindaco Riccardo Mastrangeli, degli assessori Adriano Piacentini, Angelo Retrosi, Valentina Sementilli, Rossella Testa e Laura Vicano, mentre risultavano assenti Antonio Scaccia, Paolo Fanelli e Simona Geralico) alla proposta di deliberazione presentata dall’assessore Antonio Scaccia, alla rinuncia alla realizzazione dell’infrastruttura.
Il motivo? La pista avrebbe generato «un aumento dei fenomeni di congestione» del traffico «negli scenari di progetto di via Armando Fabi. Un “no”, che per la giunta, si giustifica anche con il fatto che è «cura dell’interesse pubblico (…) nell’ambito del merito amministrativo afferente alla sfera delle opportunità» ritenere «opportuno non procedere alla realizzazione dell’intervento di “Lavori di riqualificazione di una pista ciclabile turistica e sostenibile nell’ambito del protocollo di Intesa Anci-Ics iniziativa Piste Ciclabili 2020” dando mandato agli uffici affinché si provveda ad avviare il procedimento per la risoluzione dei contratti di mutuo con l’Ics».
Circa quattro anni fa, infatti l’Istituto per il Credito Sportivo aveva stanziato 4.053.553,25 euro per la concessione di contributi in conto interessi sui mutui relativi alla realizzazione di piste ciclabili a seguito dell’avviso pubblico “Comuni in Pista 2020”.
Il progetto di realizzazione della pista era stato inserito nel piano triennale delle opere e, il Comune aveva proceduto alla stipula di due contratti di mutuo per l’intervento denominato “Lavori di riqualificazione di una pista ciclabile turistica e sostenibile nell’ambito dell’intesa Anci-Ics iniziativa piste ciclabili 2020”: uno di 391.5757,88 euro della durata di 20 anni (tasso annuo di Irs a 2 anni di 1,45% con contributo negli interessi pari alla quota interessi del piano di ammortamento) e uno di 242.109,56 euro ad integrazione del mutuo precedente, della durata di 20 anni, a tasso Itrs a 12 di 1,45% con contributo negli interessi dell’0,7% e comunque non superiore a 907,92 euro trimestrali.
All’esito della fase di progettazione esecutiva, i vari responsabili del procedimento avevano sollevato una serie di questioni e di criticità. Nel frattempo, poi, il Comune di Frosinone «ha affidato alla società Leganet Srl l’incarico di aggiornamento del Pgtu e del Pums del proprio territorio ed è stata inoltrata» la richiesta «di un parere in merito alla proposta» progettuale. La società ha risposto prospettando due scenari: quello attuale e quello di progetto. Lo scenario di progetto «è stato configurato considerando gli interventi in corso di realizzazione, in attuazione a ingenti finanziamenti di cui è risultata beneficiaria l’Amministrazione Comunale».
Uno status quo nel quale «l’inserimento della pista ciclabile di cui al Mutuo Ics genera un aumento dei fenomeni di congestione negli scenari di progetto di via Armando Fabi». Alla luce di ciò, quindi, secondo la giunta Mastrangeli, considerato che «l’interesse pubblico primario dell’Amministrazione, alla luce degli investimenti in corso di esecuzione, che delineano una trasformazione della mobilità esistente, è ascrivibile al miglioramento dell’accessibilità al territorio con azioni orientate a migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema della mobilità e la sua integrazione con l’assetto e gli sviluppi urbanistici e territoriali» e «considerato che nella cura dell’interesse pubblico, alla luce dei fatti sopra rappresentati, nell’ambito del merito amministrativo afferente alla sfera delle opportunità si ritiene opportuno non procedere alla realizzazione dell’intervento di “Lavori di riqualificazione di una pista ciclabile turistica e sostenibile nell’ambito del protocollo di Intesa ANCI-ICS iniziativa Piste Ciclabili 2020” dando mandato agli uffici affinché si provveda ad avviare il procedimento per la risoluzione dei contratti di mutuo con l’Ics».
Tradotto in soldoni, parafrasando un motto tanto caro all’attuale amministrazione: una pista ciclabile in meno… per una città sostenibile.
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