“L’Autorità portuale di Palermo ha dimostrato in questi anni, grazie alla gestione di Pasqualino Monti, di avere una marcia in più”
Sei anni di attività con un obiettivo chiaro perseguito in ogni singolo anno sul ribaltamento della città “a tutto porto” verso la sua naturale fonte di vita. “Noi, il Mediterraneo” è così giunto alla sua sesta edizione e nel corso del convegno sono stati presentati i lavori fatti e quelli da fare, ma anche i modelli economici che possono ispirare i nuovi investimenti. Il riferimento nel Mediterraneo è il porto di Barcellona, città rivierasca della Spagna che attrae ogni anno ingenti flussi turistici per la sua bellezza architettonica e culturale ma di fronte la quale Palermo potrebbe essere tutt’altro che seconda. L’ostacolo più difficile da superare, senza dubbio alcuno, era la restituzione al capoluogo della Sicilia un porto fruibile ed attrattivo invece della vecchia area di stoccaggio caratterizzata dagli imponenti silo e da un contesto “poco igienico” fatto di ratti e malaffare notturno.
Schifani: “La città si è riappropriata del suo mare”
“L’Autorità portuale di Palermo ha dimostrato in questi anni, grazie alla gestione di Pasqualino Monti, di avere una marcia in più”, ha affermato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo in apertura lavori al convegno che si è tenuto proprio al Marina Yachting del molo trapezoidale di Palermo. Il riconoscimento di Schifani a Monti non si è limitato all’operato il cui risultato era visibile proprio dal convegno con il circostante waterfront ma sull’insieme dei progressi per l’intera città: “È cambiata la mobilità portuale, sono aumentati i flussi crocieristici e la città si è riappropriata del suo mare”.
Il dopo Pasqualino Monti
“Il mandato di Monti, purtroppo, scadrà a luglio: se dipendesse da me – ha aggiunto il presidente della Regione Siciliana – lo confermerei in eterno, ma sicuramente continueremo il progetto di riqualificazione della costa, soprattutto nella parte che prevede la bonifica della zona Sperone. La Regione, come sempre, farà la sua parte”. Al convegno organizzato dall’Autorità portuale anche il primo cittadino Roberto Lagalla che ha sottolineato i punti di grande rilievo segnati con il progetto portuale di Palermo: “Un nuovo rapporto con il mare; un’integrazione sempre più completa tra autorità cittadina e Autorità portuale in un quadro complessivo di rigenerazione non solo portuale ma anche urbana; una prospettiva di ulteriore collaborazione per il completamento dell’intero waterfront di Palermo”.
Lagalla: “Una nuova metodologia di lavoro”
Quella che ha prodotto i risultati visibili all’arrivo in porto a Palermo è, secondo il sindaco Lagalla, “una nuova metodologia di lavoro che questa amministrazione comunale sta perseguendo con forza, insieme all’autorità portuale, nel pieno accoglimento di una logica di collaborazione istituzionale e di condivisione, delle risorse e dei progetti”. Per il primo cittadino del capoluogo, questo nuovo approccio ha consentito “di riaprire la città al mare, ma soprattutto di restituire il mare ai palermitani con una progettualità che prosegue lungo la costa sud dove sono previsti da parte dell’Autorità portuale e del Comune di Palermo ulteriori ed importanti interventi di riqualificazione e bonifica, anche mediante l’utilizzazione del Pnrr”.
Lavori in corso anche al porto
Palermo ha un clima invidiabile tutto l’anno, ricorda il presidente dell’Autorità portuale Pasqualino Monti mentre parla con la nostra testata all’aperto, il 10 dicembre, senza temere il freddo. Sulla roadmap l’annuncio di un importante intervento che in un caso, probabilmente, scadendo il mandato a luglio, Monti non riuscirà ad inaugurare da presidente dell’Autorità portuale: “Dobbiamo chiudere l’interfaccia porto-città, con una passerella a 7,5 metri, anche li un’opera di ricongiunzione della città con il suo porto; sapete che c’è un problema di sicurezza quando si entra in un’area sterile come quella portuale, allora abbiamo pensato di fare una passerella a 7,5 metri di altezza che consente ai cittadini dalla via Emerico Amari di attraversare ed arrivare fino al terminal crociere, di poter vedere dall’alto il porto – che è di loro proprietà e non di nostra proprietà – e magari avere anche un ritorno importante anche per i passeggeri perché la fruibilità del porto ad un’altezza diversa, dove c’é solo camminamento pedonale aiuta anche il traffico passeggeri”.
Il motore economico di Palermo sarà il porto
Il primo lotto dei lavori sul porto dovrebbe chiudersi prima dell’estate, stando a quanto affermato dal presidente dell’Autorità portuale, ed il secondo lotto entro la fine dell’anno “ma lo vedrà chi verrà dopo di me”, precisa Pasqualino Monti affermando che comunque in primavera dovrebbe la passerella panoramica del reinventato porto di Palermo si dovrebbe poter inaugurare già in primavera. Sul dopo Monti, il presidente dell’Autorità portuale di Palermo, Trapani, Termini Imerese, Porto Empedocle, Gela e Licata, non anticipa nulla limitandosi e dire di se che vive alla giornata. Ma le giornate pregresse hanno dei dati che legittimano quanto affermato da Renato Schifani sul confermarlo in eterno: Dal 2017 alla fine del 2023 l’Autorità portuale ha aumentato il valore di produzione di 45 volte, giungendo a tre milioni di euro di utili contro i 70mila di inizio gestione Monti. Prodotto che ha un valore conseguente anche per le città, come Palermo, che ha visto aumentare sensibilmente il traffico crocieristico con annesso indotto.
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