L’Umbria è la quart’ultima regione per incassi dell’imposta di soggiorno: dal primo gennaio al 30 novembre 2024, infatti, i comuni della regione che applicanop il balzello sul soggiorno in hotel e altre strutture ricettive, nel Cuore Verde ammonta infatti a 5,8 milioni. Sotto c’è l’Abruzzop con 4,4 milioni, la Basilicata con 2,586 milioni e il Molise con 37 mila euro. Le vicine Marche incassano 7 milioni circa e la Toscana circa 100 milioni. È l’incasso complessivo della tassa di soggiorno secondo i calcoli di Jfc che l’Ansa ha pubblicato in anteprima.
E proprio sui recenti provvedimenti attuati dalla Giunta comunale di Perugia, ha chiesto spiegazioni il consigliere Nicola Volpi di Fratelli d’Italia che ha presentato un’interrogazione in cui esprime “le proprie perplessità riguardo all’aumento della tassa di soggiorno per le strutture extra-alberghiere e alla cancellazione delle agevolazioni previste per i soggiorni superiori ai 3 giorni”. Secondo Volpi “queste misure potrebbero avere un impatto negativo sul settore turistico, portando a una riduzione delle presenze turistiche. Le strutture extra-alberghiere come bed and breakfast, case vacanza e affittacamere, rappresentano una parte importante dell’offerta turistica. L’aumento della tassa di soggiorno e la soppressione delle agevolazioni fiscali potrebbero rendere queste strutture meno competitive rispetto ad altre destinazioni turistiche o alle strutture alberghiere, che potrebbero avere un impatto negativo sulla domanda”. Secondo Volpi “questa politica rischia di indebolire il settore e di scoraggiare i turisti”.
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