Magari non sarà tutta colpa sua se il dato, a Siracusa, sulla raccolta differenziata nel mese di ottobre è sceso, 47,9% rispetto al 51,11% di luglio ed agosto, stando al prospetto del Comune, ma il suo contributo certamente ce lo ha messo. Protagonista è un operatore del servizio della nettezza urbana di Siracusa, gestito dalla Tekra, che, stamane, nel corso del suo giro, in via Elorina, per prelevare i rifiuti dai contenitori, ha buttato il contenuto di due mastelli nel suo compattatore. Capita, però, che in questi mastelli ci sia di tutto, per cui non è possibile separare i rifiuti, come accade in alcune circostanze.
Il video dei passanti
Ma i passanti che hanno assistito alla scena qualche domanda se la sono fatta, soprattutto in un periodo come questo: è in scadenza l’ultima rata della Tari, l’imposta sull’immondizia che se non è la più alta in Italia, il primato lo ha Catania con una spesa media di 504 euro, è certamente in una posizione di classifica di cui non si dovrebbe andare fieri.
Il costo dei rifiuti
Secondo quanto emerso nel rapporto dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanza Attiva, a Siracusa una famiglia spenderà, in media 398 euro per la Tari 2024, con una leggero risparmio rispetto al 2023, anno in cui la spesa è stata di 413 euro. Non se la passano meglio a Trapani (453 euro), Agrigento (428 euro), Ragusa (389), Palermo (335), Caltanissetta (331), Messina (318) mentre si paga meno a Enna con 266 euro.
Nella città più alta d’Italia il servizio è in house, gestito da una società legata al Comune e questo la dice lunga su come la nettezza urbana può essere sotto il controllo pubblico anche se va detto che Enna è un centro piccolo, dove, di solito, i numeri della raccolta differenziata sono molto positivi.
L’incidenza delle discariche
E poi Enna dispone di una discarica praticamente sotto casa, tutto diverso per la Sicilia orientale che si serve del sito della Sicula Trasporti, la società della famiglia Leonardi finita in una inchiesta della Procura distrettuale antimafia e sotto amministrazione giudiziaria. Ed i costi sono esorbitanti, come spesso denunciato dal presidente dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta, nonché sindaco di Canicattini Bagni, per cui negli ultimi due anni, i Comuni sono passati da una spesa di 130 euro ad un’altra di 380 euro, facendo saltare tutti i conti nei bilanci.
Comuni che non differenziano e gli evasori
Un extra costo legato al trasporto dei rifiuti all’estero da parte della Sicula Ma il vero problema è la raccolta differenziata che nei centri più grandi, come Catania, è praticamente inesistente e la prova è nei costi in bolletta che gli utenti pagano: meno si differenzia maggiori sono i costi anche se, specie a Siracusa, bisogna fare i conti con gli evasori.
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