“Tea la mitica” ha ora la sua statua che fa bella mostra di sé su uno dei due muretti adiacenti a porta Romana. Una gatta che ha vissuto tutta la sua vita “fuori porta” come viene comunemente chiamata piazza XXI Settembre ad Amelia, in provincia di Terni. Tutti la conoscevano e, nel corso della sua vita, ha incontrato ed accolto a suo modo amerini e turisti. Il testo che ha scritto per lei Ettore Farrattini Pojani e che si può ascoltare inquadrando il QR Code posto vicino alla statua, è interpretato da Maddalena Crippa in italiano e Pia Lanciotti in inglese.
In esso c’è la storia di questa gatta straordinaria, nata in una colonia felina e successivamente adottata da una famiglia, che ha trascorso tutta la vita vicino alla “sua” porta, porta Romana, principale accesso al centro storico di Amelia. La casa le stava stretta, era sempre in giro, abbandonandosi anche, durante la giornata, a dei pisolini su un giornale nella vicina edicola o tra gli scatoloni del negozio di stoffe. Nessuno l’ha mai scacciata, anzi, era un po’ la beniamina di tutti, fino ad una sera dell’agosto 2023 quando un’auto l’ha investita e, nonostante le pronte ed immediate cure, non è sopravvissuta.
Da lì è partita una raccolta fondi organizzata da un comitato spontaneo che ha avuto per capigruppo Annarita Ciuchi e Lia Ceccarelli ed ha portato alla realizzazione della statua. Tea era talmente conosciuta ed amata da meritare una pagina Facebook “Tea la mitica” dove chiunque poteva postare sue foto e la sua fama ha travalicato anche i confini locali finendo su diverse testate nazionali. Ora Tea, in qualche modo, resterà per sempre a guardia della “sua” porta.
L’inaugurazione della statua dedicata alla gatta c’è stata domenica 8 dicembre 2024, alla presenza, nonostante il tempo inclemente, di diverse persone, a testimonianza dell’affetto che questo piccolo, simpatico animale suscitava. La statua è stata realizzata da Annamaria Heinreich in terracotta, poi fusa in bronzo da Marco Giampaoli e posizionata in loco da F.lli Pantaleoni Lavorazione Marmi.
“E’ stato un lavoro di squadra” sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Amelia Elide Rossi, presente all’evento con il vicesindaco Avio Proietti Scorsoni e ringrazia quanti si sono adoperati per la riuscita dell’iniziativa. Dopo l’inaugurazione, presso Il Granaio di via della Repubblica, sono stati esposti gatti in terracotta creati da Andrea Fogli ed è stata realizzata, grazie a Mini_ma di Elisabetta Tiziana Villa, la mostra dedicata alla “Genesi di una gatta in bronzo”. Il pomeriggio ha visto anche un intervento poetico di Emilia Elisa Scatigno.
Insomma, oggi anche Amelia ha il suo “Hachiko”: in quel caso un cane che, nel 1934 in Giappone, divenne emblema di affetto e lealtà e la cui storia ha riempito pagine di libri e film.
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