“Con l’approvazione del Disciplinare e la nomina del Consorzio di Bonifica Delta del Po nel ruolo di soggetto attuatore, si avvia la fase operativa degli interventi di vivificazione delle lagune del Delta del Po, finanziati per 14 milioni di euro nell’ambito dell’Accordo per la coesione siglato tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia lo scorso anno”.
L’assessore alla Pesca della Regione Veneto Cristiano Corazzari annuncia così la delibera presentata di concerto con il collega con delega ai Fondi europei Federico Caner e approvata oggi dalla Giunta Regionale con la quale si attribuisce al Consorzio di Bonifica Delta del Po il ruolo di soggetto attuatore del progetto Fscri_RI_422 “Interventi per la vivificazione degli ambiti lagunari del Delta del Po” e si approva il Disciplinare che sarà sottoscritto tra la Regione del Veneto ed il Consorzio con le modalità attuative.
“Si tratta di uno stanziamento a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027”, spiega Caner, “risorse da investire nella difesa della natura e biodiversità delle nostre lagune del Delta del Po. L’imponente intervento di vivificazione, che terminerà nel 2031, ha lo scopo di riattivare gli scambi d’acqua con il mare: si tratta di un progetto di grande importanza e molto atteso dal mondo della pesca e dell’acquacoltura per garantire la produttività delle nostre acque interne. Si è reso ancora più necessario in questo momento difficile per l’intero settore che si trova a fronteggiare non solo l’emergenza granchio blu ma anche gli effetti dei cambiamenti climatici che impattano in maniera significativa sulle nostre lagune tra alte temperature e modificazioni nella salinità delle acque”.
L’intervento di vivificazione riguarda gli ambiti lagunari del Delta del Po, e nello specifico le lagune dei Comuni di Porto Tolle, Porto Viro e Rosolina in Provincia di Rovigo (Laguna di Caleri, Laguna di Marinetta, Vallona, Sacca del Canarin, Laguna di Barbamarco, Sacca di Scardovari). Consiste nell’escavo dei canali e nell’apertura delle bocche di comunicazione con il mare.
“Garantire la funzionalità dell’idrodinamica delle lagune del Delta del Po, riattivando gli scambi d’acqua diretti con il mare è fondamentale per ridurre le difficoltà di ricambio idrico e i pericolosi fenomeni di eutrofizzazione che, nel periodo estivo, possono dar luogo a crisi anossiche e morie delle specie ittiche presenti”, aggiunge Corazzari. “Si tratta di interventi che hanno l’obiettivo di salvaguardare gli ecosistemi deltizi, garantendo la produttività delle lagune e dunque l’occupazione nei settori della della pesca e della molluschicoltura, comparti strategici per l’economia veneta”.
Il cronoprogramma prevede la consegna del progetto esecutivo entro il 31 dicembre 2025, mentre la conclusione dell’intervento è prevista entro il 30 giugno 2031. “Obiettivo della Regione del Veneto è dare continuità al progetto anche a lavori conclusi”, conclude Corazzari.” A questo scopo risponde il Protocollo d’intesa lagune con i Consorzi e le Cooperative della Pesca Professionale e dell’Acquacoltura che sarà firmato a marzo 2026 e grazie al quale soggetti pubblici e privati si impegneranno a promuovere lo svolgimento integrato e coordinato delle attività necessarie a una gestione sostenibile e razionale delle lagune del Delta del Po, con un orizzonte di lungo termine evidenziando le interdipendenze tra sistema produttivo e sostenibilità ambientale”.
lml – 46406
EFA News – European Food Agency
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