Arco, il sindaco si autosospende dal Partito democratico #finsubito prestito immediato

Il sindaco di Arco, Alessandro Betta, si è autosospeso dal Partito democrat. Betta risulta tra i 77 indagati nell’ambito della maxi indagine della Dda della procura di Trento su una presunta associazione a delinquere in grado di addomesticare politica e appalti per speculazioni edilizie.

“Continuiamo a lavorare per il bene comune e l’interesse della collettività guardando con fiducia al futuro – si legge in una nota del Partito democratico -. Siamo convinti che sia fondamentale garantire piena fiducia nella magistratura che saprà fare chiarezza sui fatti oggetto dell’indagine. Fatti che non coinvolgono coloro che hanno presentato e sostenuto la mozione che all’ultimo congresso proponeva Betta come segretario i quali fanno parte a pieno titolo della comunità politica del Pd del Trentino”.

I finanziamenti ai candidati del Pd

Non solo Betta perché ci sono ombre su finanziamenti arrivati anche ad almeno un altro candidato del Partito democratico del Trentino. Soldi partiti dai conti correnti delle società riconducibili ai vertici della presunta associazione per delinquere che provava a corrompere chiunque per avere favori nell’edilizia in Trentino Alto Adige. Nella maxi inchiesta, la Dda della Procura di Trento accusa gli indagati di “finanziamento illecito”. Secondo l’ipotesi degli inquirenti, il gruppo, che aveva come dominus il magnate René Benko, aveva agganciato anche il consigliere provinciale Luca Zeni. Quest’ultimo puntava a essere eletto in Parlamento. In ogni casi gli esponenti del Pd trentino respingono tutte le accuse e hanno fatto sapere di essere pronti a difendersi.