Sotto l’egida dell’Unione Europea, tutti i paesi membri hanno ormai da tempo iniziato ad attuare politiche finalizzate alla riduzione dello smog. E si comincia, naturalmente, dalle città, le zone dove si registra la più alta percentuale di emissioni inquinanti. Uno degli strumenti adottati dai comuni sono le cosiddette LEZ – Zone a Basse Emissioni. Aree in cui è proibito il transito ai veicoli più inquinanti.
Una norma che impatta grandemente sulla mobilità, sulla scelta del mezzo e, di conseguenza, anche sul mercato delle autovetture, specie quello dell’usato.
Le LEZ in Europa
Stando alle più recenti analisi rilasciate da Clean Cities, le LEZ sono aumentate del 40% in Europa negli ultimi anni, passando dalle 228 del 2019 alle 430 del 2022. Entro il 2025 saranno più di 500 le Zone a Basse Emissioni attive in Ue, con un aumento del +58% rispetto al giugno 2022. Inoltre, sempre entro il 2025, 27 delle LEZ già attive saranno ampliate e rafforzate, anche nelle grandi città come Parigi, Berlino e Bruxelles.
E sono molte le città europee che stanno virando dalle LEZ alle ZEZ, ossia Zone a Emissioni Zero, che consentono l’accesso esclusivamente ai veicoli elettrici, bandendo l’ingresso alle automobili a motorizzazione endotermica.
Le Zone a Basse Emissioni d’Italia
Sulla carta, l’Italia è il paese con il maggiore numero di LEZ in Europa. Quelle censite dal sito goshorty.co.uk sono 253, tre volte tante quelle presenti in Germania e quasi 10 volte di più di quelle presenti in Gran Bretagna.
Si tratta tuttavia di un dato falsato, perché molte delle LEZ presenti in Italia non sono perennemente attive, ma valide solo in alcuni periodi dell’anno, fasce orarie o giorni della settimana. Vi sono poi quelle prive di varchi elettronici o controlli all’ingresso, senza considerare la mancanza di comunicazione sulle nuove regole che spesso si è registrata da parte degli enti comunali verso i cittadini.
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L’impatto delle LEZ sul mercato auto
La non piena applicazione delle LEZ in Italia potrebbe far pensare che, stando così le cose, i cittadini si sentano liberi di continuare ad acquistare veicoli di seconda mano anche se non aderenti alle più recenti normative in fatto di emissioni. In realtà, questa precarietà non fa che aumentare l’incertezza degli automobilisti, che finiscono per posticipare l’acquisto di una nuova auto (che sia nuova o usata) in attesa di regole stabili.
AUTO1.com ha analizzato l’impatto delle Zone a Basse Emissioni sul business dei concessionari di auto usate, lavorando su dati provenienti da Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Svezia, Polonia, Belgio e Austria nell’ultimo trimestre del 2024, per un campione di 8.857 rispondenti.
Ad oggi, soltanto l’11% dei dealer europei considera in modo positivo le LEZ, contro un 29% che ne percepisce l’impatto negativo sui propri affari. Folta anche la percentuale di chi non rileva alcun impatto (59%). A considerare in modo negativo le LEZ sono in particolare i concessionari di Belgio (51%), Polonia (38%) e Italia (27%).
Le strategie dei dealer
Stando alle risposte raccolte, il 43% delle concessionarie non adatta la propria strategia di approvvigionamento in relazione alle normative legate alle Zone a Basse Emissioni. Il 29% si limita a monitorare le normative e solo il 4% sta aumentando gli acquisti di veicoli elettrici o ibridi, con il 14% che acquista invece auto che rispettino gli standard LEZ. Analogamente, l’11% dei dealer sta riducendo gli acquisti di veicoli non ammessi nelle Zone a Basse Emissioni.
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