In presidio, sciopero, assemblea o qualsivoglia altro stato di agitazione, i lavoratori della logistica portuale – quelli dediti alla movimentazione auto interna ed esterna ai piazzali – vi si erano ritrovati a più riprese, costretti a manifestare per difendere il proprio posto di lavoro o protestare contro condizioni contrattuali inaccettabili. Tutti insieme – e nello specifico quelli in appalto per Autotrade all’Autoparco il Faldo, Bertani e Mercurio, oltre ai lavoratori nella movimentazione esterna della Sardi Service – però, non lo avevano mai fatto. Fino alla mattina di ieri, giovedì 12 dicembre, quando, riuniti davanti a Palazzo Rosciano, alla presenza dei rappresentanti sindacali Usb hanno poi incontrato il presidente dell’Autorità portuale, Luciano Guerrieri, e il segretario, Matteo Paroli. Un confronto servito a ribadire il fallimento del sistema di appalti che genera precariato e salari bassi e a chiedere l’apertura di un canale con il prefetto di Livorno e le istituzioni locali.
“Movimentazione auto in crisi? Lo è per colpa del sistema di appalti e tariffe al ribasso”
“Nel porto di Livorno la movimentazione delle auto nuove è uno dei segmenti più importanti ma è perennemente in crisi – spiegano da Usb – Lo è per via del sistema degli appalti e delle tariffe al ribasso. Periodicamente i lavoratori si trovano a dover affrontare cambi di appalto, bassi salari, inquadramenti non corretti, malattia non pagata e richiesta di produttività alle stelle”. Una situazione drammatica che Usb illustra così: “Il piazzale il Faldo con la società Autotrade è in crisi, i lavoratori sono in cassa integrazione – il. A breve sembra che verrà annunciata la vendita ad altro soggetto imprenditoriale ma verosimilmente la situazione non migliorerà nell’immediato. Nel piazzale Bertani la società che gestisce la movimentazione rischia di non proseguire il lavoro dai primi di gennaio. Ancora una volta saremo alle prese con un nuovo cambio di appalto? Tutto ciò mentre ci sono cooperative, come la Cpm, che svolgono la movimentazione esterna con contratto multiservizi pagando 1.100/1.200 euro i lavoratori. E ancora – prosegue Usb – nei piazzali Mercurio siamo alle prese con problematiche diffuse di sotto inquadramento dei lavoratori. Chi svolge mansioni di periziatore, piazzalista ecc. dovrebbe avere almeno il quarto livello della logistica ma così non è”.
“Problemi comuni a tutti i piazzali, da oggi la risposta sarà unitaria”
Situazione che diventa addirittura drammatica nella movimentazione esterna dove “regna l’anarchia, un far west con tariffe ancora più basse e dumping salariale estremo. Quei soggetti che cercano di rispettare le regole – spiegano ancora da Usb – sono perennemente a rischio di perdere commesse in quanto subentrano cooperative fittizie che non pagano i lavoratori e non rispettano i contratti nazionali di riferimento. In generale non si parla mai di contrattazione integrativa, buoni pasto o trasferta. Con le tariffe all’osso è già tanto se una società riesce a stare in piedi per due anni consecutivi”. Nel lungo incontro svoltosi oggi – concludono dal sindacato di base – le delegazioni hanno spiegato le ragioni al presidente e al segretario ed è emersa la proposta, che come sindacato sosteniamo, di aprire un tavolo cittadino su queste tematiche alla presenza della prefettura e dei rappresentanti dei Comuni. Richiesta che sarà formalizzata in tempi brevi. Più in generale, il dato importante è la nascita di un coordinamento di lavoratori in rappresentanza di tutti i piazzali e della movimentazione. I problemi sono comuni e la risposta dovrà essere sempre comune a maggiora ragione che le committenze sono sempre le medesime. Ci muoveremo in questa direzione già nei prossimi giorni”.
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