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La manovra 2025 in stallo, slitta l’approdo in Aula #finsubito prestito immediato


Le opposizioni criticano i ritardi, mentre emergono novità sugli emendamenti. Web tax per le grandi aziende, Ires ridotta per chi investe, criptotassa al 26% e nuovi fondi per famiglie e scuole paritarie

TiscaliNews
  

Il ministro Giorgetti in commissione Bilancio (Foto Umberto Battaglia – Camera dei deputati)


La discussione sulla manovra economica 2025 subisce un ulteriore rinvio. La commissione Bilancio della Camera, dopo lo stallo della notte, ha ripreso i lavori per discutere e votare gli emendamenti, ma quelli del governo, attesi già da ieri, non sono ancora stati depositati. Giuseppe Mangialavori, presidente della commissione, ha comunicato che i lavori riprenderanno lunedì e che una nuova data di approdo in Aula sarà stabilita da una conferenza dei capigruppo. La situazione di stallo alimenta le critiche delle opposizioni, che sottolineano il ritardo come un segno di mancata organizzazione e trasparenza.

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Le opposizioni non hanno tardato a criticare i ritardi. La capogruppo del Pd, Chiara Braga, ha denunciato una mancanza di rispetto istituzionale: “Se va avanti così, qualunque parola del governo sarà ritenuta infondata”. Braga ha evidenziato come questa gestione comprometta la fiducia e renda difficile un confronto costruttivo. La relatrice di Fratelli d’Italia, Ylenja Lucaselli, si è scusata per i ritardi, promettendo spiegazioni dettagliate lunedì. Tuttavia, le tensioni rimangono alte in vista delle decisioni cruciali da prendere.

I principali emendamenti della manovra

Nonostante il ritardo, emergono alcune novità sugli emendamenti che il governo intende presentare. Tra le misure più rilevanti

  • Web tax: Sarà applicata esclusivamente alle grandi società con ricavi superiori a 750 milioni di euro. Questa modifica rappresenta un cambio di rotta rispetto alla versione iniziale, che prevedeva l’estensione anche alle PMI. Il ritorno a una web tax mirata punta a colpire le multinazionali del digitale, che generano profitti significativi senza un adeguato contributo fiscale nei Paesi in cui operano. Questa misura è stata accolta positivamente da alcune forze politiche, ma rimane oggetto di dibattito.
  • Criptovalute: Dietrofront sulla tassazione. L’aliquota sulle plusvalenze delle criptovalute rimarrà al 26%, contro il rialzo al 42% previsto nella versione iniziale della manovra. Questa scelta punta a mantenere la competitività del settore delle criptovalute in Italia, incentivando l’adozione di questi strumenti finanziari senza gravare eccessivamente sugli investitori.
  • Ires ridotta: Il governo propone un taglio dal 24% al 20% per le imprese che rispettano specifici requisiti. Questi includono il reinvestimento di almeno l’80% degli utili in riserve e la destinazione del 30% a investimenti produttivi superiori a 20.000 euro. Inoltre, le aziende non devono ridurre i lavoratori rispetto alla media degli ultimi tre anni e devono effettuare nuove assunzioni a tempo indeterminato. La misura mira a stimolare la crescita economica e l’occupazione, favorendo le imprese che reinvestono i profitti nel tessuto produttivo nazionale.
  • Scommesse: Introdotta una nuova tassa del 25,5% sui giochi di carte e bingo online, mentre per le scommesse sportive è prevista un’aliquota del 20,5% per quelle fisiche e del 24,5% per quelle online. Sebbene questa misura fosse originariamente pensata per finanziare infrastrutture sportive, come gli stadi, al momento manca una destinazione specifica per i proventi.

Nuovi fondi per famiglie, scuole e editoria

Tra le novità più significative della manovra 2025 ci sono nuovi fondi destinati a famiglie, scuole e al settore dell’editoria:

  • Fondo dote famiglia: 30 milioni di euro per il 2025 saranno destinati al sostegno delle attività sportive e ricreative extrascolastiche per i figli di famiglie con Isee inferiore a 15.000 euro. Questo intervento mira a ridurre le disuguaglianze sociali, favorendo l’accesso ad attività educative e ludiche per i bambini in famiglie a basso reddito.
  • Scuole paritarie: Stanziati 50 milioni di euro in più per il 2025 e 10 milioni annui dal 2026 per incrementare i fondi destinati alle scuole paritarie. Questa misura sottolinea l’importanza del sostegno all’istruzione privata e alla libertà di scelta educativa delle famiglie.
  • Borse di studio per specializzandi: Dal 2025, circa 400 euro lordi mensili saranno destinati agli specializzandi non medici di area sanitaria, come veterinari, odontoiatri e biologi. L’obiettivo è incentivare la formazione in settori chiave per il sistema sanitario nazionale.
  • Fondo per le edicole: 20 milioni di euro per sostenere le attività degli esercizi che vendono giornali e riviste. Questa misura intende supportare un settore in difficoltà, garantendo la sopravvivenza di punti vendita esclusivi e promuovendo l’accesso all’informazione.

Bonus e incentivi

  • Bonus elettrodomestici: Fino a 200 euro per l’acquisto di nuovi elettrodomestici, con un tetto massimo di reddito fissato a 20.000 euro. La misura mira a incentivare la sostituzione di apparecchi vecchi con modelli più efficienti, favorendo il risparmio energetico.
  • Pagamenti elettronici: Accrediti obbligatori entro le ore 12 del giorno successivo alla ricezione dell’ordine di pagamento. Questo intervento punta a migliorare l’efficienza e la trasparenza nelle transazioni elettroniche, allineandosi agli standard europei.

La manovra rimane oggetto di tensioni tra governo e opposizioni, ma le modifiche annunciate puntano a favorire famiglie, imprese e settori chiave come scuola ed editoria.

TiscaliNews
  





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