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Il tecnico del Milan Paulo Fonseca ha parlato in conferenza stampa verso la sfida della 16esima giornata di campionato, avversario il Genoa:
“Dopo la partita con la Stella Rossa sarebbe stato facile parlare solo della vittoria, domani il Milan fa 125 anni e noi dobbiamo essere all’altezza della sua storia. Per me non è stato così, ho già detto alla squadra quello che penso e ho parlato coi giocatori con i quali volevo parlare”.
THEO HERNANDEZ E CALABRIA – “Non parlo qua dei nomi, ma ho parlato con i giocatori in questione guardandoli negli occhi, dicendo quello che penso. Dobbiamo andare avanti. Dopo la partita siamo arrivati in spogliatoio e tutti avevano la stessa sensazione, questo è un primo step; dopo abbiamo lavorato bene, con buona atmosfera. Siamo una famiglia e dobbiamo risolvere i problemi all’interno, lo abbiamo fatto. Domani giocherà la squadra che ritengo migliore per vincere la partita. Non ho ancora le idee chiare ad oggi, ma ve lo assicuro. Ho sentito l’appoggio della società, sempre. Io dico sempre la verità, è difficile nascondere quello che sento dopo una partita. Penso che devo essere sempre onesto. A volte penso che sono messaggi importanti da far passare. Ho avuto questa necessità, voi non siete all’interno e non sapete tutto”.
I GIOVANI – “Il progetto del Milan Futuro è importante per avere tanti prodotti del settore giovanile in prima squadra, ci lavoriamo ogni giorno. Domani vedremo qualcuno in campo”.
DIBATTITO – “Non sono preoccupato delle opinioni degli altri, sarebbe difficile lavorare altrimenti. Sono io che sono qui, che so come la vive la squadra, che vedo tutti i giorni come lavoro. Onestamente non posso agire in funzione di quello che le persone pensano”.
CAMARDA – “Dobbiamo lasciarlo crescere con equilibrio. A volte la pressione su giocatori come lui non è positiva. Camarda è giovane ed è equilibrato, lasciamolo continuare così. Devo sempre ponderare bene la sua gestione, qual è il momento giusto per qualsiasi cosa. Non deve avere l’obbligo di essere decisivo, faccia il suo percorso da giovane com’è”.
CAMBIARE STRADA – “Non ho mai parlato di questioni tecniche o tattiche, perché il problema non è quello ma di atteggiamento. Chiaro, poi questo influenza il resto, ma non ci sono problemi difensivi perché la Stella Rossa non ha creato praticamente nulla. La squadra sta molto meglio a livello difensivo”.
COSE SIMILI IN PASSATO? – “Sì, mi è già successo qualcosa di simile nella mia carriera. E’ normale, sta a noi fare quello che riteniamo giusto per risolvere la situazione. Non si possono fare paragoni tra club diversi, società diverse, giocatori diversi, ma ho già vissuto situazioni del genere. Mi aspettavo che ci sarebbero state difficoltà ad un livello così alto, che non sarebbe certo stato tutto rose e fiori”.
DIRIGENZA ASSENTE – “I dirigenti non avevano necessità di presenziare al mio confronto con la squadra. Parliamo normalmente, li ho aggiornati come ho sempre fatto da quando sono qua”.
ATTEGGIAMENTO – “Ho tutto il tempo per affrontare di nuovo questo esercizio. Siamo andati in USA con 15 giocatori e tanti ragazzini. La maggior parte di chi ha fatto le prime 4 settimane con noi non era nei piani, tanti erano in Nazionale. E’ andato tutto molto bene, ma non c’erano i nazionali. Sono arrivati otto giorni prima della prima di campionato. Non è in otto giorni che si può cambiare tutto. Dopodiché è stato difficile allenare perché si gioca ogni tre giorni. Per me abbiamo già messo mano a cose che sono importanti, magari a volte non coi risultati a cui miravamo, ma ci sono stati progressi. Il problema l’ho denunciato, siamo sulle montagne russe, si passa da Empoli e Sassuolo a gare come quella contro l’Atalanta, in particolare nel secondo tempo. Loro col Real Madrid hanno avuto più problemi di quanti non ne abbiamo avuti noi, e questa è tutta una questione mentale, di come vediamo e interpretiamo le partite. Se sottovalutiamo la Stella Rossa, con presunzione, non si va da nessuna parte. Ed è questo il problema. Io sono ritornato indietro al tempo in cui non ero qui. Le ultime dieci partite dell’anno scorso e ho visto che si dicevano le stesse cose: non è cambiato. Non si può dire che è solo quest’anno. Ho sentito che si parlava dell’atteggiamento della squadra”.
CAPITANI – “Ho visto le ultime dieci partite dello scorso anno, e oggi le cose non sono cambiate, si fanno gli stessi discorsi. Il capitano? Carina la tattica per sapere se Theo giocherà… Quando sono arrivato qui il Milan aveva già tre capitani: Calabria, Theo, Leao. Immagina se io cambio il capitano: voi mi ammazzate! Ho fiducia nei nostri capitani. Se sia d’accordo o meno è un altro discorso, ma ho rispettato la gerarchia e continuerò a farlo finché non riterrò di non poterlo più fare”.
SCUDETTO – “Penso che adesso sia più difficile, senz’altro. Ma dentro di me io continuo a crederci. Che posso dire di più? Piazzamento Champions una delusione? Penso alla partita di domani, non posso andare troppo in là”.
DIFESA – “Fino alla trasferta di Cagliari non abbiamo difeso bene sui cross. Guardavamo la palla e non l’attaccante, ci mettevamo male col corpo. Poi però non abbiamo mai avuto di nuovo lo stesso problema, nemmeno a Bergamo. Siamo migliorati tanto. Abbiamo preso un gol con fallo su Theo, o almeno in qualche parte del mondo quello è fallo. Poi gol su calcio d’angolo, ma quello è un problema di palla inattiva, non di difesa in area. Con la Stella Rossa Musah ha perso la palla e hanno segnato da fuori, ma non è un problema della difesa”.
COME STA FONSECA – “Bene, io sto bene!”
JIMENEZ – “Anche lui bene! (ride, ndr) Ha questa grande polivalenza che è molto importante”.
TATTICA LEAO – “Ogni giocatore ha la sua personalità, il suo carattere. Diversi giocatori, diverse strategie e diverso modo di attuarle. Non è che Leao sta andando bene e quindi dobbiamo per forza ripetere il procedimento”.
IL MILAN DI FONSECA: QUANDO? – “L’ho già visto in diverse partite. Quello che ci serve è essere costanti. Quando saremo costanti? Servirebbe essere maghi, magari domani, magari dopo. Quello che io voglio è avere una squadra più costante, ed è questione di atteggiamento. Possiamo sbagliare tecnicamente e tatticamente, ma davvero io faccio fatica a capire questa incostanza mentale. Se è risolvibile? Sì, ne sono sicuro. Le cose si ottengono con l’esperienza”.
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