VENEZIA – Le edicole, storiche sentinelle della città lagunare, stanno per ricevere una boccata d’ossigeno. L’assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga, ha presentato oggi a Ca’ Farsetti le nuove linee guida per un regolamento che mira a tutelare queste attività storiche, strette da anni nella morsa della crisi del mercato editoriale.
La presentazione venerdì mattina, 13 dicembre, in vista della modifica del regolamento dei punti vendita di quotidiani e periodici che troverà attuazione nel 2025, in collaborazione con Si.Na.Gi. (Sindacato nazionale giornalai).
«Il regolamento attualmente in vigore è quello del 2009 – ha spiegato Costalonga -, ma negli anni è intervenuta una serie di cambiamenti economico-sociali che ci impongono di apportare alcuni aggiustamenti a tutela degli operatori e di queste attività che devono essere adeguate alle esigenze commerciali sopravvenute».
Le nuove regole
- Più spazio ai giornali: i chioschi avranno una zona dedicata esclusivamente a giornali e riviste, per una superficie di 2 metri quadri in continuità, altrettanti sui fronti laterali.
- Decoro urbano: saranno ammessi solo prodotti autorizzati e sarà vietato occupare spazi oltre quelli concessi. Chi non rispetterà le regole rischierà la confisca della merce e sanzioni economiche. «La ridefinizione degli spazi – ha commentato l’assessore Costalonga – renderà più facile l’individuazione di eventuali infrazioni agevolando la nostra Polizia Municipale nella verifica del rispetto delle norme».
- Concessioni più sicure: in caso di cessione dell’attività, sarà obbligatorio inserire una postilla notarile che garantisca l’assenza di debiti con il Comune. Inoltre, sarà introdotta una fideiussione a tutela del Comune. «In questo modo – ha aggiunto l’assessore – assicuriamo che le eventuali sanzioni rimangano legate alla concessione e non al gestore».
- Nuove opportunità: le edicole potrebbero diventare punti di ritiro e consegna di corrispondenza, promuovere eventi culturali e ritrovare così il loro ruolo di “sentinelle” della città. «È in atto con la Soprintendenza una riflessione sulla possibilità di riservare alcuni spazi espositivi dei chioschi alla promozione di eventi pubblici o privati», ha concluso Costalonga.
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