I tassi sui mutui continuano a scendere. Secondo il rapporto mensile dell’Abi relativo a novembre, il tasso medio applicato alle nuove operazioni di acquisto abitazioni è sceso al 3,23%, rispetto al 3,27% registrato a ottobre 2024 e al 4,42% di dicembre 2023.
I nuovi tassi Euribor e Btp
I dati riguardano il mese di novembre, dunque prima del recente taglio di 25 punti base deciso dalla Bce questa settimana.
Nei primi 12 giorni di dicembre, il tasso Euribor a 3 mesi ha registrato una media del 2,88%, segnando una diminuzione di 13 punti base rispetto al 3,01% di novembre 2024 e una riduzione complessiva di 112 punti base rispetto al massimo di ottobre 2023. Il tasso dei Bot a sei mesi è sceso in media al 2,69%, con un calo di 10 punti base rispetto al 2,79% di novembre 2024 e una diminuzione di 136 punti base rispetto al picco di ottobre 2023.
Parallelamente, il tasso Irs a 10 anni, spesso utilizzato nei mutui, è stato in media del 2,15%, in calo di 18 punti base rispetto al 2,33% di novembre e di 138 punti base rispetto al massimo registrato a ottobre 2023. Infine, il tasso dei Btp a 10 anni è calato in media al 3,23%, rispetto al 3,56% di novembre, registrando una riduzione di 33 punti base e un calo complessivo di 176 punti base rispetto al massimo di ottobre 2023.
Prestiti in calo, i motivi
Calano i tassi ma anche i prestiti a imprese e famiglie; a novembre 2024 i prestiti a imprese e famiglie sono scesi dell’1,6% rispetto a un anno prima, a ottobre 2024 i prestiti alle imprese erano diminuiti del 3,1% e quelli alle famiglie dello 0,2%. “Il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti”, commenta l’Abi.
Ma è solo il rallentamento economico a frenare la domanda? Secondo Unimpresa, c’è dell’altro; come i tassi elevati applicati, con gli interessi sul credito alle imprese che restano ancora molto alti, quasi triplici rispetto al 2021, quando il tasso medio era pari all’1,36%.
Questo nonostante il recente taglio, che per Unimpresa “potrebbe ulteriormente favorire una riduzione dei tassi, offrendo un po’ di sollievo alle imprese italiane dopo anni di forti rincari sul costo del credito”. Ma per l’unione nazionale di imprese siamo ancora lontani da condizioni sul credito, praticate dalle banche, capaci di sostenere investimenti importanti e una pianificazione finanziaria imprenditoriale con visione e lungimiranza. “Non è il cavallo che beve poco, come spesso sostengono i rappresentanti del settore bancario, anche a livello associativo. Ma è l’acqua offerta che risulta imbevibile, talora indigesta”, spiega Unimpresa.
Il credito continua quindi a essere costoso, ostacolando gli investimenti a lungo termine e aumentando la pressione finanziaria, in particolare per le piccole e medie imprese (Pmi). I prestiti inferiori a 1 milione di euro hanno registrato tassi più elevati, a causa di un rischio percepito maggiore, sebbene si sia osservato un calo graduale nel 2024. Le rate dei finanziamenti decennali, seppur in leggera discesa rispetto ai picchi del 2023, rimangono superiori ai livelli precedenti al 2022, indicando che il contesto creditizio rimane ancora sfavorevole.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui