MODENA. Animare il futuro di un luogo prezioso, un punto di riferimento per il passato e la storia modenese: l’intervento privato di riqualificazione e restauro “SeiModena” lo rende possibile. Il complesso delle ex Orsoline Missionarie del Sacro Cuore, alle porte del centro storico tra via Ganaceto e via Fontanelli, è l’essenza dell’ambizioso progetto nato dalla partnership delle tre agenzie immobiliari reggiane Artecasa, Arca Service e M&G. 36 appartamenti, una villa indipendente, un giardino storico in stile “romantico” saranno il risultato finale del lavoro da poco avviato e coordinato dall’architetta Caterina Boldrini, di cui si prevede il termine entro la fine del 2025: una metamorfosi straordinaria, che vedrà gli ampi spazi dismessi e in stato di abbandono trasformati in residenze eleganti e rispettose di un luogo dal valore inestimabile per Modena.
Un luogo ricco di storia
Le prime documentazioni che attestano i lavori per la realizzazione del complesso, oggi esteso su una superficie di quasi 5000 metri quadri, risalgono al 1684. Un edificio secolare, la cui storia si intreccia nel 1903 con quella delle suore orsoline, che abbandoneranno definitivamente il luogo solo nel 2023. E le tracce lasciate dalla Chiesa nel tempo sono evidenti ancora oggi: al secondo livello dell’edificio si incontra infatti una chiesa sconsacrata costruita agli inizi del Novecento, che si trasformerà, dopo l’intervento di ristrutturazione, in una suggestiva sala espositiva, un atelier adibito a mostre ed esposizioni temporanee all’interno del complesso.
«La tradizione resta viva»
«Siamo lieti che il patrimonio e la tradizione racchiusi tra le pareti di questi edifici possano essere mantenuti vivi. Le Orsoline hanno offerto qui un servizio educativo a centinaia, forse migliaia, di giovani, che, venendo ospitati, hanno conosciuto una realtà accogliente in cui poter studiare ed essere accompagnati nel proprio percorso personale. Siamo felici, quindi, che le stanze dove tante ragazze, di Modena e della provincia, hanno trascorso il proprio tempo, divengano oggi luoghi abitati dalle famiglie», ha spiegato Giuliano Gazzetti, vicario generale dell’Arcidiocesi. La riqualificazione dell’edificio storico si inserisce inoltre in un programma di interventi sulle zone complesse della città sostenuto dall’amministrazione comunale.
«Nuovo passo per Modena attrattiva»
Lo ha illustrato l’assessore alla cultura e al centro storico, Andrea Bortolamasi: «La valorizzazione di uno spazio che da tempo si trova in condizioni di sottoutilizzo rappresenta un nuovo passo la realizzazione di una Modena attrattiva. Da tempo ci impegniamo per riportare la residenza nel cuore della città soprattutto in aree come questa, che pur facendo parte del centro storico, essendo affacciate sul Novi Park e all’interno del quadrante della stazione, abbiamo bisogno di rigenerare».
Si apre quindi oggi una prospettiva nuova per un edificio con un grande passato, che dall’inizio dei lavori ha anche un grande futuro.
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