Arriva il momento della svolta per il nuovo stadio della Lazio. Il presidente del club biancoceleste, Claudio Lotito, ha presentato ufficialmente lo studio di pre-fattibilità per la ristrutturazione dell’impianto sportivo del Flaminio, nell’ottica di destinarlo alle gare di casa della squadra, lasciando l’Olimpico.
La presentazione dello studio
Dopo mesi di analisi e disegni da parte di esperti di diverse aree di specializzazione, il patron della Lazio ha presentato al Comune di Roma uno studio da 200 pagine con due opzioni diverse, per la riqualificazione di uno degli impianti storici della Capitale, da anni in uno stato di abbandono.
Nell’incontro tanto attesto dai tifosi biancocelesti al Campidoglio, con il sindaco Roberto Gualtieri, l’assessore allo sport Alessandro Onorato, al patrimonio e alle unità abitative Andrea Tobia Zevi, alla mobilità Eugenio Patanè e all’urbanistica Maurizio Veloccia, Claudio Lotito ha presentato un piano da oltre 250 milioni, declinato in due progetti: uno con una copertura mobile dotato di filtri sonori e uno senza.
“Hanno apprezzato il lavoro che abbiamo fatto – ha dichiarato il presidente del club all’uscita dal colloquio con l’amministrazione capitalina – e che evidenzia la volontà da parte della Lazio di riqualificare lo stadio Flaminio salvaguardando quello che è il valore architettonico ma soprattutto il comparto nel quale risiede l’impianto”.
“Non stiamo facendo solo lo stadio della Lazio – ha voluto sottolineare Lotito – ma della città di Roma e che verrà utilizzato dalla Lazio riqualificandolo in termini di viabilità, acustica, verde e iniziative per le persone che vivono nel quadrante”.
“È andata bene” è stato il commento del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, al termine dell’incontro, che ha definito “un bel progetto” quello presentato dal presidente biancoceleste insieme alla squadra di professionisti che l’ha accompagnato.
Il progetto
In entrambe le versioni il progetto di riqualificazione del Flaminio prevede l’ampliamento della capienza tra i 45mila e i 50mila posti, ma nel pieno rispetto dei vincoli architettonici-paesaggistici della Sovrintendenza, a tutela della struttura realizzata da Pier Luigi e Antonio Nervi per le Olimpiadi del 1960.
Il piano prevede un investimento da 400 milioni di euro per la riqualificazione di tutto il quadrante, nel quale, secondo Lotito, lo stadio dovrebbe rappresentare non solo la casa del club per le partite di Serie A e per le Coppe, ma anche “un punto di aggregazione quotidiana per tutte le persone”, tramite anche la creazione di una zona pedonale.
In questo senso sarebbero previsti anche dei filtri per attenuare l’impatto sonoro sul quartiere, non solo causato dalle manifestazioni sportive ma anche da concerti, che sarebbero gestiti da leader mondiali del settore dell’organizzazione di eventi come Legends e ASM Global.
Toccherà al dipartimento Sport del Comune di Roma verificare la validità dello studio della Lazio. In caso di pareri positivi, sarà istituita la conferenza di servizi per la valutazione del progetto, che sarà discusso in Giunta, per ottenere la delibera e l’approvazione nell’assemblea per interesse pubblico.
A quel punto la società biancoceleste riceverà le eventuali prescrizioni, sulle quali dovrà adeguare il progetto, che dovrà passare poi per una nuova conferenza dei servizi, per arrivare infine all’avviso pubblico di bando per l’affidamento della concessione in uso e gestione, in modo da far partire i lavori.
Claudio Lotito ha dichiarato che la Lazio farà tutto il possibile per accelerare i tempi, ma “verosimilmente, per la realizzazione, non saranno meno di 3 anni”.
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