“L’incidente tra un battello dell’Azienda del Trasporto Pubblico di Venezia – ACTV – e un lancione Gran Turismo privato di stamattina in bacino di San Marco a Venezia ripropone con insistenza il tema della velocità delle barche nella Città più bella del mondo. Una comunità, quella veneziana, che subisce il moto ondoso a costante forza 4 da parte di chi fa profitto sui trasporti con mezzi inadeguati alla fragilità delle rive, dei palazzi e dell’immenso patrimonio dell’umanità che Venezia rappresenta. Visti i danni sul vaporetto è evidente la mancata precedenza e quindi, salvo un improbabile e improvviso guasto al timone, che sarebbe stato comunque gestibile a bassa velocità, o un malore del comandante del lancione, resta il fattore umano il motivo più plausibile a spiegare l’accaduto. Velocità, moto ondoso e distrazioni anche gravi, sono concretamente le cause degli incidenti in Laguna Veneta. È da troppo tempo che si discute ma le lobby frenano su ogni tentativo di porre rimedio al moto ondoso creato dal traffico acqueo. Servono soluzioni preventive a integrazione dei controlli che l’Amministrazione Comunale sta mettendo in atto con maggiore efficacia da tempo”.
Questo il commento a caldo su quanto successo oggi in laguna da parte di Marino Masiero, Presidente di Assonautica Venezia, braccio operativo della “blue economy” della locale Camera di Commercio. “In città navigano barche che hanno carene disegnate almeno settant’anni fa’ – continua – per non parlare di quelle da trasporto merci il cui “concept” idrodinamico risale agli scafi del 500. Per capire l’assoluta inadeguatezza dei mezzi – spiega Masiero – è come se in centro a Roma circolassero i camion degli alleati del 1945. Serve cambiare registro senza danneggiare le imprese. Serve una dotazione governativa specifica per rinnovare l’intero parco mezzi con multiscafi mangia onde, motori ibridi, o a idrogeno, taxi con i foil extra urbani, separazione delle aree di navigazione per barche rispettose della Città e barche vecchie. Occorre limitare il transito dei lancioni esclusivamente sulle fasce esterne per ridurre il traffico e un serio studio di fattibilità per una metropolitana subalveo, soprattutto per merci e per chi ha fretta: Venezia è la città lenta per eccellenza, chi ha fretta e prende un taxi a Milano rispetta i limiti, non si capisce perché a Venezia non accade. Una metropolitana ad anello esterna alla Città sembra fantascienza e invece è possibile. Si potrebbero riservare dei tratti del Canal Grande solo a gondole e alle barche a remi. Sarebbe una rivoluzione all’insegna di una nuova era: quella della lentezza, dell’aria e acqua pulite come alle origini”, conclude Masiero.
ANCHE IL SEGRETARIO AGGIUNTO DELLA FIT CISL VENETO, MARINO DE TERLIZZI SULLO SCONTRO AVVENUTO A VENEZIA TRA UNA MOTONAVE E UN VAPORETTOHA DETTO : «Apprendiamo dai social media della collisione tra una motonave privata e un vaporetto Actv. Auspicando che i passeggeri e i componenti gli equipaggi stiano bene, non potendo dare alcun giudizio sulla dinamica dell’incidente, esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai colleghi coinvolti ai quali siamo pronti a prestare assistenza dovesse profilarsene la necessità»
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