Un progetto di riconversione urbanistica che trasformerà l’ex Consorzio agrario in un nuovo comparto con un supermercato Conad, una media struttura di vendita non alimentare, un settore food, una piazzetta e delle strutture sportive. Il tutto corredato da due parcheggi, per un totale di 235 posti auto. E’ questo il piano di recupero dell’area di viale Repubblica 8 che, dismessa da tempo, ora si prepara a cambiare volto.
Il progetto, in capo ad un privato, consentirà di rilanciare un sito oggi degradato. Ma alcuni aspetti non convincono politici di opposizione e associazioni, che hanno presentato una serie di osservazioni alla delibera del consiglio comunale, con la quale si è accesa la luce verde all’intervento. Nel mirino, in particolare, i parcheggi a corredo dell’insediamento. L’operatore – così è previsto nel piano attuativo – li realizzerà a scomputo oneri, per cederli al Comune che li acquisirà a patrimonio pubblico.
“Dotare le strutture commerciali di un numero adeguato di parcheggi, privati ad uso pubblico, è un obbligo di legge: perché allora il Comune, e di riflesso la collettività, dovrebbero rinunciare a risorse economiche derivanti dagli oneri di urbanizzazione?”: è quanto chiedono Fiab, Partito democratico, Alleanza Verdi Sinistra, Insieme Cambiamo e Pgtu.
“Così si priva la città di risorse, che potrebbero essere usate per migliorare infrastrutture e viabilità”, è il parere di Cosimo Santo (Insieme Cambiamo), mentre Alessandro Lambri (Pd) rimarca che “un domani, la manutenzione di quegli stalli andrà a gravare sulle casse comunali”. “C’è il rischio di un possibile danno erariale – aggiunge Pietro Mezzi (Avs) -. Perciò è stata inoltrata una segnalazione alla Corte dei Conti”.
Nelle intenzioni dell’ente locale, i parcheggi di viale Repubblica verranno acquisiti a patrimonio pubblico perché potranno essere utilizzati anche da cittadini e pendolari diretti alla vicina stazione ferroviaria. Ma si tratta di una previsione sbagliata, evidenzia Giulietta Pagliaccio di Fiab, poiché il nuovo insediamento si trova a 700 metri dallo scalo ferroviario: una distanza non consona a favorire l’interscambio gomma-ferro. Ulteriori dubbi vengono espressi dal referente del gruppo Pgtu, Giuliano Curti: “Chiediamo chiarimenti in merito alle dimensioni delle realtà commerciali che sorgeranno sull’ex Consorzio: si tratta di medie, o grandi strutture di vendita? In questo secondo caso, gli oneri da riconoscere al Comune dovrebbero essere più elevati”.
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