Registriamo una positiva presa di coscienza di diverse forze politiche e singoli esponenti della politica cittadina nel riconsiderare le scelte che le forze progressiste del centro sinistra hanno fatto diversi mesi fa, non riconoscendosi più nella esperienza amministrativa di Taranto.
Le ragioni di sopravvivenza politica, anche legittime per certi versi, hanno un limite. Da soli è impossibile amministrare problemi complessi come quelli che attanagliano la vita di Taranto da molti anni.
Un errore è considerarsi autosufficienti da partiti e movimenti, in un contesto in cui troppe decisioni vengono prese altrove per ragioni legate alle prerogative delle istituzioni nazionali: Ilva, Giochi del Mediterraneo, PNRR.
Non c’è tempo da perdere, ritrovare unità e tornare al voto è la strada che ci consentirà di ripensare il ruolo di Taranto, insieme e scegliendo una classe dirigente, la più competente possibile.
Solo pochi giorni fa Ispra ha comunicato i dati sull’inquinamento delle acque nell’area industriale. Solo pochi giorni fa sono stati pubblicati i dati sugli investimenti del PNRR nella nostra area. Comprendiamo le aspettative di tutti ma non sono sufficienti per gestire questioni di questo tipo.
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